Sono ripresi gli incontri del martedì del libro al centro di cultura e animazione Arci Movie “Giorgio Mancini” di Ponticelli. Il 30 maggio è stato presentato il volume Geografie pasoliniane. Incontri, tracce, passaggi, a cura di Paolo Speranza, Edizione La Valle del Tempo. Sono intervenuti Paolo Speranza, Mario Rovinello, Imma Colonna, Roberto D’Avascio. Letture a cura di Sara Cortini.
Sono cento anni dalla nascita di Pasolini e PPP è stato ricordato, celebrato, citato come mai avrebbe pensato e forse come mai avrebbe voluto. Cosa argomenta questo libro che già dal titolo si propone una chiave di lettura altra? Individuare, attraverso un percorso geografico che tocca luoghi di particolare rilevanza nella biografia del poeta, i nodi concettuali attraverso cui si è svolta ed evoluta la Weltanschauung pasoliniana. Parliamo di Bologna, sede universitaria, di Casarsa del Friuli, luogo di origine della madre, di Roma dove nel 1951 si trasferì in una casa vicino Rebibbia dove ebbe modo di avvicinarsi al sottoproletariato delle borgate, poi sempre più a Sud, di Napoli dove PPP girò alcuni film tra cui il Decameron, e di tanti altri Sud. Il messaggio geografico è proprio questo. Pasolini scendeva sempre più a sud fino ai continenti dei paesi in via di sviluppo. I protagonisti del dibattito di presentazione hanno dato vita ad un’intensa panoramica su alcuni aspetti relativi alla nostra realtà napoletana, e non solo, prediletta da Pasolini. Speranza ha ricordato come al Pasolini di Napoli piacesse la genterella, apprezzava anche paesi assai più sperduti come Bagnoli Irpino dove, pur non essendoci ancora la luce elettrica, riuscì ad impiantare un festival del cinema, colpito da un’accorata lettera inviatagli da due intellettuali avellinesi che gli chiedevano di aiutarli a realizzare il loro sogno: dare vita in provincia di Avellino ad un premio cinematografico e ad una rivista specializzata. Nascono nel ’58 Cinemasud e nel ’59 il Laceno d’oro.
Se solo si scorrono i titoli dei paragrafi del libro, l’intento dei curatori è evidente. Li citiamo: Itinerari della poetica pasoliniana, Passaggi e Progetti, Alla ricerca dei popoli perduti, La Campania di Pasolini, Sui luoghi del Decameron cui si aggiunge un’Antologia critica. Le parole chiave sono Geografia e Passaggi che dialogano tra loro nell’intento di costruire appunto una geografia dell’ideologia. In particolare Imma Colonna si è soffermato sulla presenza a Napoli del poeta, mentre D’Avascio ne ha affrontato l’attività di cineasta. PPP nel cinema era autodidatta, il suo inizio in quest’arte porta il titolo di Accattone. La scelta della regia si deve al fatto che il cinema è un mezzo di comunicazione che non si serve di mediazione ma rende direttamente la realtà. Il percorso parte dal neorealismo ma approda a Salò. I suoi sono film di attraversamento in luoghi geografici aperti, luoghi del sud come Matera, set del film Il vangelo secondo Matteo, che solo il giornale Civiltà cattolica definì un bellissimo film. A conclusione dell’incontro è stato ricordato il documentario Comizi d’amore, film-inchiesta con cui PPP intendeva conoscere le opinioni degli italiani sulla sessualità, in particolare egli intervista a Napoli a Porta Capuana dei ragazzi: ne esce un ritratto dell’Italia spaccata tra un Nord fintamente disinvolto e un Sud ancora legato a pregiudizi ancestrali.
Forti i legami con intellettuali napoletani quali Totò ed Eduardo. In particolare Pasolini aveva pensato a De Filippo per un ruolo in un nuovo film (Porno-Teo_Kolossal). Alla morte del poeta il drammaturgo napoletano dirà: Pasolini era veramente un uomo adorabile e indifeso; era una creatura angelica che abbiamo perduto e che non incontreremo più come uomo; ma come Poeta diventa ancora più alta la sua voce e sono sicuro che pure gli oppositori di Pasolini oggi cominceranno a capire il suo messaggio e quello che ci ha voluto dire. E che ci sarà di molto aiuto. E forse non diciamo niente più, non c’è bisogno di dire altro.
Di grande interesse quindi la riflessione su spazio e scrittura in Pasolini, suggestioni e spunti per una lettura altra che dà rilevanza alla funzione dei luoghi, tutti da scoprire/riscoprire.