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G7 secondo giorno, il Papa

by Pietro Spirito
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Ph. Vatican News

 

Come sempre accade nei Vertici del G7, la seconda giornata è il nulla che riempie il vuoto tra il primo giorno dell’accoglienza e l’ultimo dell’arrivederci.

È il momento delle photo opportunities tra leader, nelle configurazioni più diverse: tutti in piedi nel verde che fa molto transizione ecologica, oppure al tavolo di lavoro. Per i maschi rigorosamente in maniche di camicia, bianca come da ordinanza. Fa eccezione solo Modi, ai quale è consentito di indossare l’abito nazionale.

Inevitabilmente c’è da trovare quindi il riempitivo di giornata. Giorgia Meloni ha avuto una trovata spettacolare, invitando Papa Francesco a parlare di intelligenza artificiale, tema forse un po’ distante dalle corde del Pontefice, ma perfetto per i titoli dei giornali di tutto il mondo.

Mentre i leader simulano una giornata di lavoro, gli sherpa continuano a faticare per il comunicato conclusivo del Vertice. Circola un testo di circa quaranta pagine che deve essere rigorosamente un’agenda condivisa da tutti i partecipanti. E un florilegio ben dosato per consentire a ciascun leader di contenere una parola d’ordine che sia considerata dalla stampa della sua nazione l’evidenza del grande successo diplomatico ottenuto.

Per l’Italia, il Piano Mattei è la parola d’ordine che si è fatta strada nel capitolo che riguarda la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e con l’Africa. Si è persa l’ennesima occasione per spiegare in cosa consista effettivamente il Piano Mattei, ma alimentare la suspence mediatica è parte di una attenta strategia comunicativa. Perché spoilerare oggi ciò che può essere riutilizzato domani per evitare di trovare un altro slogan ad effetto?

Oggi il Vertice si conclude. Molto probabilmente non passerà alla storia, come tanti altri. Ma la qualità dell’accoglienza e la cucina italiana sono sempre a livello altissimi. Domani commenteremo il comunicato finale. E capiremo se – oltre al glamour – c’è stata anche politica.