Alessandro Gajano, napoletano, tesoriere del Banco do Brasil e storica figura del tifo partenopeo nell’area di New York. Ad oggi l’unico ad avere allestito un mini museo del calcio Napoli nella sua residenza in New Jersey. Cimeli del Calcio Napoli e Maradona reperiti o acquistati in ogni angolo del mondo. E’ in partenza per Napoli: non posso mancare alla festa scudetto. Aspetto questo momento da trentatre anni anche se seguo il Napoli periodicamente. Recentemente sono stato a Napoli a seguire Napoli – Atalanta, Napoli – Eintracht Francoforte e la partita Italia – Inghilterra. Peccato per la Champions League.
Signor Gajano, deluso dall’esito della Champions League?
Abbastanza. Anche per il cammino inarrestabile che aveva fatto sinora in Champions. In campionato avevamo un distacco di oltre 20 punti dal Milan. Ma la loro esperienza in questa competizione ha prevalso. Così pure alcune decisioni dubbie arbitrali sia all’andata che al ritorno.
Dove ha seguito il doppio incontro di Champions League Napoli – Milan?
L’andata l’ho seguita a casa da solo in concentrazione. Il ritorno, che speravo sarebbe stato motivo di celebrazione, l’ho seguito con mio figlio da Ribalta. Molti volti delusi quel pomeriggio a New York.
La semifinale era un traguardo alla portata del Napoli?
Certo. Dopo I sorteggi per i quarti e semi-finali tutti, forse spinti dal troppo entusiasmo, davano il Napoli già in finale. Purtroppo affaticamenti di fine stagione, assenze critiche ed episodi sfortunati hanno portato a questa uscita precoce.
Lei è in partenza per Napoli, ove ritorna periodicamente, per godersi la festa scudetto. Ci racconti questa decisione.
Mio figlio Alberto nacque durante l’ultimo scudetto. Anche lui gran tifoso del Napoli. Buon sangue non mente. E mi ero riproposto di portarlo a Napoli per essere testimone di questa grande emozione. Abbiamo aspettato 33 anni. L’attesa è valsa la pena. Non potevamo mancare a questo appuntamento.
E con il lavoro, molto impegnativo, come la mettiamo.
Ogni 33 anni una pausa per un’occasione del genere è più che giustificata. Io lavoro per una banca Brasiliana, loro comprendono e apprezzano l’importanza del calcio e di questi momenti storici. E stanno convivendo questi momenti di entusiasmo con me.
Come vivrà i momenti di gioia napoletani?
Oltre ad essere testimone di un’esplosione di gioia immensa per la vittoria matematica per le strade e piazze di Napoli, trascorrerò giornate a spasso con mio figlio per godermi ogni angolo addobbato a festa in azzurro e con tricolori. La creatività napoletana è immensa e questo evento ha dato modo ai nostri concittadini di mostrare la felicità che volevano finalmente esprimere da tanti anni.
Ha partecipato alle altre feste scudetto? Quelle con Maradona in campo?
Purtroppo no. Ero impegnato con il lavoro ed ero diventato appena padre. Perciò non volevo perdermi questa occasione ed ho aspettato tanto. Maradona lo conobbi personalmente a New York un mese prima che diventasse un giocatore del Napoli e da allora ne sono stato sempre un grande seguace per le gioie che ha dato a noi tifosi napoletani e motivi di rivalsa. Questa festa dello scudetto è anche a coronamento della storia di Napoli e del Napoli.
ll Museo del calcio Napoli. Lo arricchirà con altri cimeli che porterà da Napoli?
Alla faccia della scaramanzia l’ho già arricchito con la sciarpa e la bandiera del terzo scudetto. E stendardi reperiti ultimamente a Napoli che addobbano la città. Un pezzo di storia. Ma da Napoli ho già in serbo di portare un paio di sorprese dalla squadra.
Forza Napoli Sempre!