Giorgia Meloni (Roma 1977 – FdI), Presidente del Consiglio dei ministri.
Destra e Donna.
Matteo Salvini (Milano 1973 – Lega), vicepresidente del Consiglio e ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile.
Un po’ xenofobo? Un tantino euroscettico? Magari non proprio antiputiniano?
Antonio Tajani (Roma 1953 – FI), vicepresidente del Consiglio e ministro degli affari esteri e cooperazione internazionale.
La garanzia del Governo in Europa.
Guido Crosetto (Cuneo 1963 – FdI), ministro della difesa.
Gigante, pensaci tu.
Matteo Piantedosi (Napoli 1963 – tecnico), ministro dell’interno.
Prefetto, già capo di gabinetto di Salvini.
Carlo Nordio (Treviso 1947 – FdI), ministro della giustizia.
Magistrato in pensione, garantista. Vuole riformare il codice penale di mussoliniana memoria (e sarebbe anche ora).
Giancarlo Giorgetti (Cazzago Brabbia, Varese, 1966 – Lega), ministro dell’economia e delle finanze.
Non sovranista ma liberal-liberista.
Adolfo Urso (Padova 1957 – FdI), ministro dello sviluppo economico.
Ritiene che il suo sia “il ministero delle imprese”.
Francesco Lollobrigida (Tivoli 1972 – FdI), ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare (qualunque cosa significhi).
Cognato della Meloni e pronipote di Gina Lollobrigida.
Gilberto Pichetto Fratin (Veglio, Biella, 1954 – FI), ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica.
Ministro dell’ambiente moderatamente ambientalista.
Marina Elvira Calderone (Bonorva, Sassari, 1965 – tecnica), ministra del lavoro e delle politiche sociali.
Consulente del lavoro. Dalla parte delle imprese?
Giuseppe Valditara (Milano 1961 – Lega), ministro dell’istruzione e del merito.
A suo tempo collaborò alla riforma Gelmini della scuola (!?!), cosa intende per “merito”?
Anna Maria Bernini (Bologna 1965 – FI), ministra dell’università e della ricerca.
A favore delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e pro stepchild adoption. Schierata contro l’omofobia. E ora come la mettiamo?
Gennaro Sangiuliano (Napoli 1962 – tecnico), ministro della cultura.
Giornalista di lungo corso, dal Roma al TG2.
Orazio Schillaci (Roma 1966 – tecnico), ministro della salute.
Rettore dell’università di Roma “Tor Vergata”. Nominato da Speranza membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità. Tecnico tecnico.
Daniela Garnero Santanchè (Cuneo 1961 – FdI), ministra del turismo.
Un’imprenditrice (anche) del turismo, al turismo.
Sebastiano Musumeci detto Nello (Militello in Val di Catania 1955 – FdI), ministro per le Politiche del Mare e per il Sud .
#Diventerabellissima
Raffaele Fitto (Maglie, Lecce, 1969 – FdI), ministro degli affari europei, coesione territoriale e Pnrr.
Già stato ministro per la coesione territoriale nel 2010. Adesso facciamo qualcosa di diverso?
Roberto Calderoli (Bergamo 1956 – Lega), ministro per gli affari regionali e le autonomie.
Stavolta ci tocca davvero l’autonomia differenziata?
Alessandra Locatelli (Como 1976 – Lega), ministra della disabilità.
La “sceriffa” di Como, ma anche educatrice e volontaria in Africa.
Paolo Zangrillo (Genova 1961 – FI), ministro della pubblica amministrazione.
Forza Genoa!
Maria Elisabetta Alberti Casellati (Rovigo 1946 – FI), ministra per le riforme istituzionali.
Si autodefinisce cattolica conservatrice ed europeista convinta.
Eugenia Maria Roccella (Bologna 1953 – FdI), ministra della famiglia, natalità e pari opportunità.
Molti la definiscono ultraconservatrice, eppure viene dai radicali.
Andrea Abodi (Roma 1960 – tecnico), ministro per lo sport e le politiche giovanili.
Dirigente sportivo. Per il presidente del CONI, Malagò, è “uno di noi”.
Luca Ciriani (Pordenone 1967 – FdI), ministro per i rapporti con il Parlamento.
“Dialogo con l’opposizione ma la maggioranza è una”. Sicuro sicuro?