Presso la Palestra Grande dell’area demaniale del Parco Archeologico di Pompei – alla presenza del Ministro per il Sud Mara Carfagna, del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e di un nutrito numero di Viceministri, Consiglieri, Sindaci, Capi di Gabinetto, Direttori e via discorrendo (nessuno dei quali ha rilasciato dichiarazioni di portata epocale) – si è proceduto oggi alla firma del CIS–Contratto Istituzionale di Sviluppo “Vesuvio-Pompei-Napoli” per l’approvazione degli interventi/progetto connessi. Gli Enti firmatari sono stati: otto Ministeri, la Regione Campania, la Città Metropolitana, il Comune di Napoli e Invitalia, il soggetto responsabile dei 1.570 milioni di euro in totale previsti (tra pronti e non).
Gli interventi sono stati catalogati così:
- 1-Interventi immediatamente eleggibili, a valere sul Fondo per lo sviluppo 2014-2020/2 per circa 115 milioni di euro, distribuiti un po’ a pioggia tra Napoli e il Comprensorio Vesuviano fino a Lòngola di Poggiomarino;
- 2-Interventi immediatamente eleggibili, a valere su risorse del MIC per circa 73 milioni di euro con epicentro nell’area demaniale della Pompei Antica e al servizio di essa, salvo alcuni interventi destinati a Boscoreale, Ercolano, Portici, Castellammare, Boscoreale;
- 3-Interventi non immediatamente eleggibili ma comunque ammissibili al CIS, con priorità media, la cui realizzazione potrà essere attivata sulla base delle nuove o maggiori risorse (di questi tempi non facili) per circa 615 milioni di euro;
- 4-Ulteriori interventi, con priorità bassa, la cui realizzazione potrà essere attivata sulla base delle nuove o maggiori risorse per circa 763 milioni di euro (!), anche da economie maturate in sede di realizzazione degli interventi. Con una parabola calcistica li potremmo definire “interventi panchinari”, insomma di “riserva”, cui è stata “riservata” la parte più cospicua, circa 1.340 milioni di euro
Il Tavolo Istituzionale del CIS avrà poi il compito di: approvare le eventuali integrazioni o modifiche al Programma generale, per complessivi circa 1.565 milioni di euro per gli interventi destinati allo sviluppo socioeconomico del territorio, di valutare l’andamento delle attività nel rispetto degli impegni, nonché di esaminare e approvare eventuali proposte di rimodulazione dei finanziamenti, di “definanziamento”, termine inusuale nella tradizione italica del Belpaese probabilmente preteso dall’Europa.
Il CIS ha previsto il Programma degli interventi approvato per lo sviluppo dei Comuni del Piano di Gestione del sito Unesco “Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata” e quelli limitrofi. In effetti è stato proprio il Parco Archeologico di Pompei a curare il fondamentale intervento “Restauro e valorizzazione dell’area archeologica di Pompei – Continuazione del Grande Progetto Pompei nella parte non finanziabile con il PON Cultura e Sviluppo”; in cui si prevedono sette interventi di pari importo di 9.882.380,91 euro, cui si aggiunge l’atteso intervento – strategico a livello comprensoriale – “Valorizzazione della Real Fabbrica d’Armi ex Spolettificio in Torre Annunziata” di importo pari a euro 13.834.435,53.
Quello che ci ha lasciato stupiti è il fatto che a Pompei Città, quella viva (si fa per dire), è stato riservato, nella massa davvero cospicua degli interventi, poco o nulla. E l’intervento previsto è collegato espressamente al fronte meridionale degli Scavi archeologici. Esso ripropone infatti in chiave pedonale il tracciato della Via Plinio, già gloriosa SS 18, ancor prima Via Regia delle Calabrie e, in antico, Via Neapolis-Nuceria. Il Progetto di pedonalizzazione – che si spera programmabile, come richiesto dagli imprenditori turistici della zona – prevede una cifra lorda di 7.500.000 euro. Della maggior somma di circa 40 milioni di euro inizialmente prevista non vi è traccia nel quadro degli Interventi CIS per il vagheggiato HUB turistico di Pompei Scavi, già ribattezzato ex HUB, oggi anche fu HUB, perché risucchiato dall’asse Castellammare-Torre Annunziata. Esso è infatti definitivamente desaparecido nella nebbia dei ricorsi, dei contrasti a progetti RFI Italia malfatti, delle istanze pro/contro e degli infiniti bla bla bla della “Politica Politicante” di basso conio e infimo profilo. Quella che si mobilita a favore della protesta pilotata o a gettone, nel tentativo di raccattare quattro voti, o anche meno, nella folta platea dei No Tutto. Gli stessi che forse – grazie all’impennata dei prezzi per la guerra – hanno già affossato il progetto EAV per Pompei del cui rifinanziamento non v’è traccia delle Schede del CIS.
Eppure Pompei, insieme al Vesuvio e a Napoli, è stata scelta perché fosse la punta di diamante della terna del CIS “Vesuvio-Pompei-Napoli” e specchietto delle allodole europee per il futuro del Comprensorio vesuviano “allargato”. E il fatto che sia stata l’Unità Grande Pompei a provvedere alla redazione del «Piano Strategico» per la gestione del sito Unesco «Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata» – approvato dal Comitato di Gestione il 20 marzo 2018 – induce maggiore delusione.
Un’ultima considerazione sulla location dell’evento, tenutosi all’interno degli Scavi nella Palestra Grande della Pompei Antica, ovviamente inadeguata. A molti è parsa una scelta fatta con intelligenza strategica, ma anche cinica, con la quale la Città antica ha voluto ribadire la propria distanza dalla Città nuova, fisicamente vicina ma culturalmente lontana. Non a caso, tra gli interventi previsti nel CIS “Vesuvio-Pompei-Napoli” dal Parco Archeologico ce ne sono almeno due che mirano al potenziamento dei siti espositivi all’interno degli Scavi (!), nell’area Demaniale (!!), distinta e distante da quella della Città nuova (!!!).
Il lettore sappia che Pompei città ancora oggi non dispone di alcun idoneo spazio dedicato a mostre o esposizioni, fisse o temporanee, che riguardino il mito di Pompei e del suo Universo trino: quello archeologico, quello religioso e quello civile. Insomma, è il momento che il Sindaco Lo Sapio e l’intera Amministrazione di Pompei facciano sentire la propria voce, a partire già dalla fausta e ormai imminente occasione della Consegna delle Chiavi della Città al Ministro Dario Franceschini – che si è speso per Pompei – il prossimo venerdì 20 maggio 2022.