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Fiera del Turismo di Rimini, i primi passi della Grande Pompei (?)

by Federico L.I. FEDERICO
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E’ più nota tra la gente come Fiera del Turismo di Rimini. Ma la TTG Travel Experience in questi giorni, dall’ 11 al 13 ottobre, attira a Rimini, appunto, gli operatori internazionali e i rappresentanti delle maggiori aziende del comparto turistico.

Presenti però sono stati anche: Enti del turismo, Tour operator, Agenzie di viaggi, Compagnie aeree e di viaggi, oltre che Strutture ricettive e di servizi per il Turismo nazionale e internazionale. Ormai la TTG Travel Experience è la manifestazione italiana di riferimento per la promozione del turismo ed è occasione di incontro per operatori di tutto il mondo, tesi alla ricerca di nuovi format turistici, capaci di cogliere le tendenze dei “consumatori” del Settore Turistico.

La Città di Pompei, dunque, non poteva mancare a una manifestazione così globale e bene ha fatto il Sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio a bissare la partecipazione dello scorso anno 2022 – con un notevole “stand” di rappresentanza – in intesa “strategica” con il Parco Archeologico di Pompei e la Prelatura del Santuario pompeiano, che sono stati dal dopoguerra i veri motori di traino del turismo in Campania, insieme a Capri, Sorrento e l’intera costiera sorrentino-amalfitana.

 

 

In tale occasione il Sindaco Lo Sapio ha potuto anche incontrare informalmente il Ministro del Turismo Daniela Santanché, ricevendone i complimenti per i “numeri” che si stanno registrando a Pompei, sia negli Scavi – i quali veleggiano a milionate di presenze turistiche, anche se in gran parte irregimentate in tour da “mordi e fuggi” – sia nella Città nuova, che ha registrato nell’ultimo paio di anni un proprio costante e netto aumento delle presenze turistiche. Tali presenze sono dirette principalmente alla visita dell’ottocentesco Santuario, del Campanile e delle tante opere longhiane con speciali “tour”, che definire semplici pellegrinaggi sarebbe riduttivamente anacronistico, considerata le evidenti presenze turistiche anche nelle ore pomeridiane e serali.

Esse si sono infatti più che quintuplicate, passando dallo 0,5% a poco meno del 3% delle presenze totali nei vari siti del Parco Archeologico pompeiano. I dati sono ufficiosi ma vicini alla realtà, patentemente.

Senza dubbio, però, il dato complessivo dei grandi numeri turistici regionali registra un generale aumento grazie al fatto che Napoli, fortunatamente, ha ripreso il proprio ruolo di leader e di capitale regionale anche nel Turismo, macinando record di presenze sempre crescenti, in arrivo da ogni parte del mondo. Ciò comporta che a Pompei per il futuro – così come agli altri motori turistici storici – tocca di svolgere un ruolo comprensoriale di maggiore spessore e incisività. Ci riferiamo alla Grande Pompei, così come ridefinita e individuata dalla Buffer zone UNESCO recentissimamente. La Commissione Nazionale Italiana per UNESCO, infatti, ha chiuso una fase di incertezze e ambiguità che si trascinava dal 2015, quando fu disegnata una Buffer Zone più estesa. Forse anche troppo e di certo territorialmente disomogenea.

La Grande Pompei è invece oggi realtà, sia pure immateriale sotto l’aspetto amministrativo, ma individuabile nella sua perimetrazione, la quale rimanda, entro certi limiti – e anche forse inconsapevolmente da parte degli estensori – all’antico Ager Pompeianus, quello sconvolto dalla eruzione pliniana. Quello che da più parti e dalle voci più autorevoli degli studiosi d’area dell’Ager veniva da tempo evocato e proposto come territorio elettivo dello stesso Parco Archeologico di Pompei. Quest’ultimo infatti oggi non copre nemmeno il territorio comunale di Pompei, occupando amministrativamente una estensione territoriale di circa un quarto dell’intero, già di per sé esiguo, in quanto esteso per poco più di mille ettari.

D’altra parte, il Comune di Pompei fu istituito soltanto nel 1928, cioè meno di cento anni fa. Tra un quinquennio quindi si celebrerà il primo centenario. A noi non resta che auspicare, per allora, almeno una revisione dei confini amministrativi del Parco Archeologico, all’interno della Grande Pompei, vista come comprensorio vocato al Turismo archeologico vesuviano.