L’Autrice, giornalista, è addetta stampa del Festival.
Ogni città ha una propria personalità, ma raramente si va oltre gli stereotipi: il Colosseo, la Madonnina, il Vesuvio decapitato dal pennacchio, il Poetto di Cagliari o la Vucciria di Palermo e così zigzagando fra i luoghi comuni.
Per pigrizia o miopia, non si riesce a fare maieutica delle città, identificando in ciascuna un ampio ventaglio di specificità, in grado di attrarre pubblici diversi e sviluppare un brand urbano che tenga insieme, com’è nella realtà, luoghi caleidoscopio, rifuggendo la monotematicità.
Nasce da queste considerazioni un percorso battezzato dalla Fondazione Francesco Saverio Nitti, presieduta da Stefano Rolando, “Festival delle Città Narranti”, che rappresenterà, fra il 13 e il 17 luglio prossimi, a Maratea, un utile punto di riferimento per gli stakeholders desiderosi di radicare una più avvincente immagine delle loro città sul mercato del turismo, della cultura, della società, generando così crescita e occupazione.
Un’anteprima del Festival ha avuto luogo presso Villa Nitti ad Acquafredda di Maratea, dal 28 al 31 ottobre scorsi, al fine di creare una forte think tank di competenze, atte a mettere a frutto insieme sia le realtà che le potenzialità del sistema Italia.
Ben sessanta sono stati i protagonisti autorevoli di diverse discipline che hanno tracciato un itinerario efficace per la ripartenza e la correlata crescita, partecipando a sessioni utili a focalizzare lo stato di avanzamento del Progetto e a provare ad avviare interessanti cantieri circa il futuro del grande forum tematico.
Hanno interagito soggetti istituzionali, universitari, professionali, protagonisti, ciascuno per la propria parte, delle tre direttrici che, articolate in tavole rotonde, prefigurano un più ampio ventaglio di argomenti dell’edizione del 2022.
Afferma Stefano Rolando, co-ideatore con Paolo Verri del Festival: “Dedichiamo queste giornate ad un convergente esame dei cambiamenti che la pandemia ha determinato nei settori presi in considerazione. E mettiamo le basi per riprogettare il format stesso per l’edizione 2022 che si svolgerà a regime, con una settimana articolata, euro-mediterranea e multi-tematica. Un format innovativo e propositivo, dedicato a una tema che costituisce l’ossatura dell’economia della cultura e della mobilità, ma soprattutto l’essenza di ciò che oggi rappresenta la trasformazione identitaria di città e territori che vivono criticità e opportunità davvero di grandi proporzioni”.
Tra gli Atenei che danno vita al forum di quest’anno l’Università IULM di Milano, l’Università della Basilicata, l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, rappresentate dai loro docenti ai quali si è affiancata la Fenice Urbana-Scuola di Rigenerazione Urbana Sostenibile, diretta dall’urbanista e già Ministro dei Trasporti nel Governo Prodi 2 Alessandro Bianchi.
Un evento multiforme: la sessione del 28 ottobre, inaugurata dal sindaco di Maratea, Daniele Stoppelli, è stata dedicata all’interpretazione e alla presentazione del territorio per un nuovo stile di viaggio, grazie alle esperienze del Movimento Life Beyond Tourism che con la sua responsabile Marketing Barbara Castellano ha illustrato ai venti esponenti delle Pro Loco presenti il concetto dell’evoluzione dei turisti in viaggiatori: non veloci e superficiali fruitori dei luoghi, bensì veri e propri residenti temporanei che si sentano parte integrante dei posti. “Ciò – ha sostenuto – farà sì che s’incrementino i ricavi economici per territori che sappiano attrarre con una maggiore consapevolezza di sé e la collaborazione di tutti gli attori in gioco nelle aree interessate. Bisognerà pertanto cambiare l’approccio”.
Il giorno successivo, nuova tematica nevralgica: il radicamento del Public Branding come disciplina; la comunicazione turistica e le nuove tecnologie; le narrazioni dal basso, tutte col sostegno e la partecipazione appassionata degli Atenei ‘fondatori’.
A latere, è stata inaugurata la Mostra Narrante “Storie di fili d’erba”, insieme al Workshop “intrecci di Comunità”, a cura di Carla Viparelli, realizzata con Liceo Artistico “Giovanni Paolo II” di Maratea.
Clou delle giornate, le sessioni di sabato 30 ottobre: approcci, tematiche, laboratori, eventi con l’introduzione di Stefano Rolando e di Valentina Trotta, Assessora al Turismo di Maratea.
Sono intervenuti: Alessandro Bianchi, Direttore de’ La Fenice Urbana-Scuola di Rigenerazione Urbana Sostenibile; Nicola Cavallo, Prorettore Università della Basilicata; Guido Di Fraia, Prorettore Iulm Milano; Mauro Felicori, Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna; Luigi Mascilli Migliorini, vicepresidente Fondazione Francesco Saverio Nitti; Mariavaleria Mininni, docente di ecologia, Università della Basilicata; Paola Villani, Direttore Dipartimento Scienze Umanistiche Università di Napoli “Suor Orsola Benincasa”; Francesco Pinto, docente di Crisi politico-culturali e modelli di narrazioni, Università di Napoli “Suor Orsola Benincasa”; Paolo Verri, manager culturale; Claudia Di Perna, Fondazione Matera 2019.
Nell’aprire i lavori, Stefano Rolando ha disegnato gli obiettivi del Festival: “Il rapporto tra storia e cambiamento, tra tradizione e innovazione, tra identità e narrazioni, non è un tema solo di propaganda. E nemmeno solo di comunicazione. E’, prima di tutto, un tema di governo e partecipazione. E il futuro di questo nostro Festival, inteso come un cantiere di discussione e di scoperta, è quello di porsi come sperimentatore delle migliori indicazioni, da rivolgere alle città che desiderano conquistare un pubblico di viaggiatori consapevoli. Parliamo dell’anima di una città o di un territorio. Chi applica la ricetta ‘giusta’ cresce e allarga la platea degli occupati.”
A sua volta Alessandro Bianchi ha affermato: “La rigenerazione urbana rappresenta oggigiorno uno dei fondamenti dell’urbanistica al fine di bloccare l’occupazione di nuovo suolo urbano, sostituendolo con la rigenerazione del patrimonio esistente. Si tratta di un nuovo modo di pensare la città: per realizzarla, occorrono profili formativi adeguati che danno nuove opportunità di lavoro.”
Francesco Pinto, docente dell’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa e scrittore, ha sottolineato il ruolo potente delle narrazioni, che sono il vero carattere identitario dei territori e ha proposto il coinvolgimento delle scuole nella costruzione di questi racconti attraverso un rapporto stretto con i professionisti del settore, mettendo insieme competenze tecniche ed energia e creatività delle nuove generazioni.
Mauro Felicori ha valorizzato il ruolo del digitale nella promozione dei luoghi: “Le città e i territori europei hanno imparato da tempo che, per svilupparsi, devono competere fra loro mettendo la cultura al centro del proprio programma di azione. La pandemia ha reso più chiaro che promuovere la cultura significa cimentarsi con il digitale, mettendo in rete il proprio patrimonio culturale e rendendo fruibili al mondo le produzioni artistiche.”
Nella sessione pomeridiana, si sono susseguiti focus su alcuni temi cruciali delle narrazioni urbane: Sport e Olimpiadi e Nuovi profili delle culture dell’appartenenza, con Claudio Arrigoni, giornalista sportivo; Raffaella Paniè, Head of Brand Milano Cortina 2026; Elio Sannicandro, organizzatore di Taranto 2025; Maurizio Trezzi, giornalista sportivo; Paolo Verri, manager culturale.
L’orizzonte delle tematiche affrontate si è allargato anche al segmento culturale, attraverso il Teatro, dove il palcoscenico ospita individui e città. Il tema: “Arte e identità. Il teatro, le arti performative e la costruzione delle comunità” è stato affrontato da Stefano Beghi, Karakorum Teatro (Varese); Andrea Cusumano, artista e drammaturgo; Chiara Rizzi, docente di Composizione architettonica e urbana, Università della Basilicata.
Le città, poi, si raccontano attraverso le immagini e le parole. Il focus successivo lo ha dimostrato, con protagonisti che hanno mostrato come si può raccontare in maniera originale una città. Così è stato per Corrado Augias, scrittore e autore televisivo, uno dei più fecondi e raffinati narratori delle anime delle città, autore di libri e programmi Tv sulle “Città segrete”.
Un’identità originale di Napoli è stata quella rivelata dal documentario “Napoli Eden”, dove l’Artista Annalaura Di Luggo ha raccontato una città capace di mescolare l’energia dei bambini e il riciclo di materiali da scarto.
Milano non poteva mancare. E c’era in pompa magna, con uno dei suoi artisti iconici, rappresentati in “Strehler, com’è la notte?”, grazie a un’anteprima del work in progress del documentario dedicato a Giorgio Strehler nel centenario della sua nascita. Hanno partecipato in remoto Karina Laterza, vicedirettrice Rai Documentari e il produttore Marco Alessi.
Altrettanto fertile d’idee e proposte è la giornata conclusiva del prequel del Festival, domenica 31 ottobre, partita con la riunione costitutiva della partnership per il Festival delle Città Narranti 2022. E’ stato successivamente presentato il volume di Stefano Rolando “Public Branding. Per un nuovo modo di narrare i territori” (Egea, 2021), con il dialogo fra Guido Di Fraia e Paolo Verri.
Le dichiarazioni d’intenti le hanno tracciate in finale di mattinata, con “Verso il 2022: un impegno per un progetto da costruire”, Stefano Rolando e Paolo Verri, Co-fondatori del Festival delle Città Narranti con: Nicola Cavallo; Guido Di Fraia; Luigi Mascilli Migliorini, vicepresidente della Fondazione Francesco Saverio Nitti; Paola Villani, Università di Napoli “Suor Orsola Benincasa”; Valentina Trotta, Assessora al Turismo di Maratea.
Vi è stato poi un atto finale serale di grande teatro: il workshop – Laboratorio Teatrale: “TRAGÖDIA – Atto III, La Regina”, ispirato a Medea, di Andrea Cusumano con la produzione di MeNO – Memorie e Nuove Opere.