Pubblichiamo di seguito, integralmente, la lettera che l’Associazione “Architetti in Rete” ha inviato al presidente De Luca.
Al Presidente della Giunta Regionale della Campania
OGGETTO: VERSO LA FASE 2 – PROPOSTE PER LA RIPRESA
Gentile Presidente, facendo seguito all’invito del 15.04.2020, di far pervenire sintetiche proposte e suggerimenti operativi in vista della ‘fase 2’ e la prevedibile progressiva ripresa di attività economiche l’associazione AiR-Architetti in Rete, inoltra le proprie proposte per la ripresa.
Premessa
AiR-Architetti in Rete è un’associazione che tiene insieme il mondo professionale con quello accademico e associativo, allo scopo di affermare il ruolo dell’architetto come figura fondamentale nell’ambito del recupero e riconfigurazione del patrimonio immobiliare e naturale; favorendo politiche in grado di promuovere opere di sistema, avvalendosi della prassi concertativa e del confronto territoriale; perseguendo l’obiettivo di realizzare le condizioni per una strutturazione sistemica che crei lavoro diffuso e di qualità, ed in armonia con l’ambiente.
Proposte
AiR-Architetti in Rete, a conclusione di un intenso e qualificato confronto tra figure istituzionali, esperti, tecnici e cittadini, ed in aderenza all’auspicio di collaborazione con l’obiettivo di rendere la ripresa stabile nel tempo e sicura dal punto di vista sanitario e nello spirito di collaborazione e partecipazione, è giunta alla definizione di punti ritenuti essenziali per una ripresa adeguata alle nuove esigenze.
L’emergenza che stiamo vivendo ci ha posto di fronte a tre certezze:
- che vanno salvaguardate le risorse ambientali non rinnovabili, patrimonio collettivo;
- che va sostenuto, implementato e rafforzato il sistema sanitario pubblico anche con una distribuzione capillare dell’offerta sanitaria di Quartiere e domiciliare;
- che va ricostruito un capillare sistema di welfare capace di creare rete, inclusione, sottrarre le comunità dall’emarginazione economica, sociale e culturale.
In riferimento alla semplificazione normativa e dei regolamenti della disciplina urbanistica, evocata come volano della ripresa, si precisa che essa è quanto mai auspicabile nella misura in cui sia previsto l’efficientamento, potenziamento e riorganizzazione della P.A., e siano salvaguardati:
- IL CAPITALE NATURALE;
- IL CAPITALE IMMOBILIARE DEL PATRIMONIO STORICO-ARCHITETTONICO E TERRITORIALE;
- IL CAPITALE UMANO DELLA COMUNITA’ INSEDIATA.
1- Capitale Naturale
Per quanto riguarda il capitale naturale, è presupposto inderogabile, l’approvazione di una norma regionale che disponga, senza rinvii o dilazioni temporali, l’immediato arresto del CONSUMO DI SUOLO, che tenda ad invertire la riproduzione dell’ambiente antropico su quello naturale; per preservare e ripristinare i servizi ecosistemici forniti dal suolo, così come definiti dall’ISPRA, che contribuiscono alla cattura della CO2, al drenaggio e alla custodia delle acque, alla termoregolazione e quindi alla riduzione degli effetti causati dai cambiamenti climatici, al sostentamento agroalimentare e all’economia.
2- IL CAPITALE IMMOBILIARE DEL PATRIMONIO STORICO-ARCHITETTONICO E TERRITORIALE
La valorizzazione del capitale storico-architettonico, archeologico ed artistico, deve fondarsi sul Recupero, sulla Ristrutturazione, sul Restauro e sul Risanamento Conservativo del patrimonio immobiliare ed infrastrutturale esistente, il recupero e la valorizzazione delle aree interne della nostra regione, con particolare rilievo ai borghi storici in progressivo spopolamento o abbandonati e il recupero dei sistemi interni di collegamento ferroviario, nonché attraverso il “Diradamento” di ciò che è edilizia spazzatura o illegale; nel contempo, operare attivamente per la tutela e conservazione del patrimonio geologico, geomorfologico e del territorio vulcanico.
Relativamente all’Area Metropolitana di Napoli, va interrotta la presente soluzione di continuità espansiva-insediativa, basata sull’uso del suolo esclusivamente per profitto economico, con azioni globali e unitarie, in controtendenza alla attuale nebulosa urbana.
3- IL CAPITALE UMANO DELLA COMUNITA’ INSEDIATA
In merito alla valorizzazione del capitale umano, rappresentato dalla comunità insediata, è indispensabile attivare quei processi di rigenerazione urbana in riequilibrio ambientale, con particolare riferimento all’edificato dal secondo dopoguerra ad oggi, nel pieno rispetto delle “Zone Rosse” dichiarate, finalizzati alla sicurezza sismica e ad un contenimento dei consumi energetici e idrici, a PARITA’ DI CUBATURE, senza premialità in termini di cubature, ma favoriti da semplificazioni burocratiche, nel rispetto dei vincoli, e da leve fiscali di vantaggio, a consumo di suolo pari a zero.
E’ necessario, inoltre, fissare il parametro urbanistico della SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE all’impatto antropico; va definita e rispettata la densità territoriale media col parametro che deve tendere progressivamente a 500 ab/kmq, omogeneamente distribuiti sul territorio, attraverso azioni finalizzate al decentramento in alternativa alla densificazione urbana, in aree comunque già infrastrutturate, o dove i nuovi collegamenti possano essere realizzati senza nuovo consumo di suolo ma con il recupero di aree già consumate ( tenendo conto che circa l’80% del consumo di suolo dipende dalle infrastrutture). Al distanziamento sociale deve corrispondere il distanziamento urbanistico.
Si auspicano azioni tese a dare priorità alla riqualificazione e rigenerazione delle INFRASTRUTTURE, includendo in esse anche le infrastrutture sociali, intese quelle afferenti al welfare in generale, e con particolare riferimento al sistema sanitario e scolastico.
In estrema sintesi, la cosiddetta FASE 2, non può prescindere dal rispetto dei tre capisaldi citati in apertura, assegnando priorità assoluta a tutte quelle attività proiettate nella direzione auspicata o che mettano in campo provvedimenti di adeguamento ad essa.
Firmatari ed adesioni:
Elia Annunziata, Emilia Battisti, Antonino Bonajuto, Marco Borrelli, Emma Buondonno, Graziella Carotenuto, Costantino Comella, Alessia Criscuolo, Giuseppe Cristoforoni, Valeria D’Alessadro,
Luigi De Falco, Manuela Franco, Eugenio Ienco, Margherita Lonardo, Fernando Malasomma, Claudia Mannino, Adriana Morgera, Paola Nugnes, Arturo Perucatti, Fabrizio Pollastro, Fulvio Ricci, Paola Romano, Rossella Russo, Anna Savarese, Maria Alessandra Tarquinio, Ciro Totaro, Luigi Vaccaro, Enrico Vertechi.
Adesioni: Prof. Geol. Giuseppe Luongo, Prof. Arch. Vincenzo Perrone – consigliere Ordine Architetti di Napoli, Arch. Beniamino Visone – consigliere Ordine Architetti di Napoli