A San Giorgio a Cremano, sabato18 e domenica 19 giugno, in villa Bruno e villa Falanga si è svolta la XVI edizione del Fantasy day con personaggi e ospiti noti nel panorama del fantasy. Il tema scelto per il 2022 è “Il Mostro, il Daimon”, filo conduttore della manifestazione che ha visto impegnati cosplay, autori di fumetti, studiosi. Abbiamo visto realizzarsi progetti multimediali, flash mob, giochi di ruolo. Del resto, il Fantasy Day si sta consolidando come uno dei principali eventi fantastici del Sud Italia e San Giorgio a Cremano rappresenta ogni anno il luogo di riferimento per migliaia di bambini, ragazzi e adulti che attendono con ansia questa kermesse divenuta ormai un appuntamento fisso per gli amanti del genere e per i curiosi. L’evento, organizzato dall’associazione Altanur e patrocinato dalla Città di San Giorgio a Cremano, è in costante crescita. Ogni anno, infatti, si aggiungono eventi e novità di cui è davvero difficile offrire una sintesi esaustiva. Tante le iniziative a tema, spettacoli, aperture alle culture coreana e giapponese, dibattiti, mostre, incontri, il tutto ad ingresso gratuito. Per chi è amante del genere, l’evento è stato una gioia per la ricchezza delle proposte, ma per chi è al di fuori di tali esperienze, lo spettacolo offerto da villa Bruno è stato davvero sorprendente per il numero di partecipanti e l’entusiasmo con cui giovani e meno giovani partecipavano. Ma cos’è il fantasy?
In letteratura la fantasia, dal greco phantasia che significa apparizione, immaginazione, ha il compito fondamentale, a tutte le età, ma soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza, di creare un mondo diverso dalla realtà quotidiana. Nascono personaggi, eventi, elementi misteriosi di natura decisamente soprannaturale, oppure appartenenti alla sfera dell’inspiegabile. Spesso le storie narrate sono metafore della condizione esistenziale dell’uomo o di aspetti misteriosi della sua psiche. Leggere quindi le storie fantastiche significa andare oltre la realtà rappresentata e coglierne il valore simbolico.
Nel Fantasy day il tema Il mostro, il daimon si propone di leggere gli eventi fantastici attraverso la dicotomia tra i due termini. Il monstrum termine corrispondente all’italiano mostro, adoperato talvolta anche in contesti italiani con i significati che erano proprî della lingua latina, di prodigio, fatto o fenomeno portentoso, eccezionale, in senso sia positivo sia negativo, e riferito anche a persona che riveli qualità, buone o cattive, oltrepassanti i limiti della normalità, ma senza le connotazioni deteriori che mostro ha acquisito nell’uso moderno (Vocabolario Treccani). Il daimon. Nel mondo antico, il Daimon era una figura proveniente da un altrove, né umana né divina, una via di mezzo tra le due cose, abitante di una regione mediana (metaxu), la stessa dell’anima. Più che un dio, il daimon era una realtà psichica che aveva intimità con noi: una figura che poteva apparire in sogno, inviare messaggi, come un cattivo auspicio, un presentimento o un impulso erotico. Anche Eros, infatti, abitava quella regione mediana non del tutto divina e tuttavia sempre un po’ inumana. I Greci, perciò, sapevano bene come mai i fenomeni erotici sono sempre di difficile collocazione, celestiali e al tempo stesso crudeli. (James Hillman – Il codice dell’anima)
Progetto ambizioso quello di far rientrare in questo dualismo tutte le ormai innumerevoli manifestazioni del fantasy contemporaneo che, da genere di nicchia, è riuscito ad arrivare al grandissimo pubblico grazie alle saghe di Harry Potter e Games of Thrones (Le Cronache del ghiaccio e del fuoco). In entrambi i casi, il cinema (e la TV) ha svolto un ruolo chiave, accrescendo la fama dei romanzi a dismisura. Senza contare Il signore degli anelli. Proprio grazie a questa rivoluzione, il fantasy è diventato un fenomeno mediatico, che ha poi prodotto una nutrita serie di sotto tipologie di genere.
Quello che mi preme sottolineare è la grande partecipazione di giovani all’iniziativa dell’associazione Altanur. Gli organizzatori hanno capito che il fantasy ha un valore fortemente ideologico perché spinge i fruitori ad aderire a valori quali il coraggio, l’integrità, il senso di responsabilità, la giustizia, il rispetto di sé e degli altri: tutti principi di cui vogliamo che i nostri ragazzi siano consapevoli e capaci di farli propri. A tal punto da indossarne le vesti. Il cosplay cioè il travestirsi da personaggi di videogiochi, fumetti, cartoni animati film o letteratura fantasy per ritrovarsi con altri appassionati in occasioni quali raduni, convegni, è ovviamente stato l’elemento di maggiore attrazione. Ragazzi vestiti nei modi più sorprendenti ma facilmente riconoscibili per chi frequenta il genere (io ho riconosciuto solo il Cappellaio matto di Alice nel paese delle meraviglie) attraversavano disinvoltamente i prati di Villa Bruno, felici di poter fare foto a richiesta.
Insomma, una bella atmosfera tra gioco e riflessione, tra passione e razionalità.