È un caldissimo autunno a Napoli e i turisti continuano ad affollare la città in cerca delle sue attrattive culturali, artistiche e monumentali.
Il MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli – in queste settimane ospita, oltre alle famose collezioni permanenti, anche tre interessanti percorsi temporanei:
“L’altro Mann. I depositi in mostra”, una mostra che dà voce ai famosissimi depositi del Museo, soprannominati “Sing Sing”, che con sessanta reperti provenienti dalle città vesuviane anticipa la nuova sezione dedicata ai materiali pompeiani che sarà inaugurata entro la fine del 2023.
“I Greci prima dei Greci. Alle origini della presenza ellenica nel Golfo di Napoli”, un progetto promosso da Procida Capitale italiana della cultura 2022, che ripercorre le origini della presenza ellenica nel Golfo di Napoli. L’esposizione è collocata nelle sale delle sezioni Preistoria e Protostoria e Isola d’Ischia, dove i manufatti in allestimento permanente, con grafica e apparati didattici ad hoc delineano l’itinerario tematico, dialogando con alcuni reperti mai esposti sinora. (Periodo della mostra 29 settembre – 31 dicembre 2022).
“Nuragica” percorso dedicato all’archeologia della Sardegna. Un vero viaggio nel tempo, guidato da uno staff di guide specializzate, che si snoda all’’interno di un percorso cronologico, immersivo e multisensoriale in uno spazio di 700 metri quadri al secondo piano del museo. (Periodo della mostra 10 giugno – 1 novembre 2022)
Dal 12 ottobre fino al 9 gennaio 2023 inoltre il Mann ospita una straordinaria istallazione d’arte contemporanea dal nome evocativo “Colloculi > We Are Art”, opera di Annalaura di Luggo, un vero colpo d’occhio è il caso di dire, poiché un’enorme iride interamente realizzato in alluminio riciclato troneggia nella sala 73 della sezione Affreschi del Museo. L’opera prende il suo nome dalla fusione di due parole latine: collŏquĭum, conversazione, dialogo, incontro, e ŏcŭlus, occhio, organo della vista, e ne combina i significati incoraggiando lo spettatore al colloquio attraverso lo sguardo.
Ma è nella pupilla di questo grande occhio che prende vita l’opera multimediale: “We are Art”, una telecamera infatti, proietta lo spettatore all’interno di uno schermo dove diventa parte attiva e integrante della performance.
I protagonisti sono quattro ragazzi e i loro occhi attraverso i quali ci rivelano il proprio universo umano e poetico nonché il modo in cui hanno superato avversità quali bullismo, discriminazione razziale, cecità, alcool e criminalità e lo spettatore, inevitabilmente portato dentro queste storie, ne entra a far parte perché “guardarsi negli occhi” significa predisporsi al dialogo e all’incontro.
Sono tante quindi le attrattive di questo grande “Palazzo dei Studi” che ospita il nostro Museo Nazionale Archeologico, visitarlo è un obbligo morale ma anche una grande esperienza.
Tutte le info. https://mann-napoli.it/