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Ente Idrico Campano: cos’è e a cosa serve?

by Redazione
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Avremmo voluto chiederlo al suo Presidente, prof. Luca Mascolo, ma la concordata intervista è saltata. Per colpa nostra. Arrivati puntuali ad Agerola, dove è Sindaco, dopo un’ora di attesa nei corridoi comunali ce ne siamo andati. Forse non c’era tanta voglia di confrontarsi e ne abbiamo preso atto. Capita spesso con chi è investito anche solo di un minimo di funzioni pubbliche.

Colpa nostra, dicevamo, e allora le risposte alle nostre domande abbiamo cercato di darcele da soli.

Prima c’erano gli Enti d’ambito, 5, che avrebbero dovuto organizzare il servizio idrico integrato nel loro territorio affidandolo ad un gestore unico. Dalle fonti alla depurazione passando per casa nostra. Alla fine in tutta la regione ci sarebbero stati solo cinque gestori. Ma non è andata così: i gestori sono sempre una miriade, le tariffe non sono approvate da anni, i bilanci idrici sono in rosso e paghiamo noi sulla fiscalità generale, gli investimenti latitano, i servizi sono quello che sono.

Allora nel 2015 sono stati soppressi gli Enti suddetti e da cinque ambiti territoriali ottimali si è passati ad uno solo, corrispondente all’intera regione, affidato al governo dell’EIC – Ente Idrico Campano. Una bella semplificazione, direte voi. Da cinque a uno. Come minimo abbiamo eliminato un po’ di burocrazia e di poltrone inutili. Se non fosse che l’ambito unico è suddiviso in cinque ambiti distrettuali e l’EIC ha cinque Consigli di distretto.

Cioè, prima 5 Enti dovevano fare 5 gare per individuare 5 gestori. Oggi un Ente con 5 Consigli di distretto deve fare 5 gare per individuare 5 gestori. Una rivoluzione copernicana.

L’EIC ha come organi il Presidente, il Comitato Esecutivo composto di 20 membri, il Direttore Generale, i Consigli di distretto ognuno di 30 membri e il Collegio dei revisori dei conti di 3 persone. Fatte le somme si arriva ad un totale di 175 teste. Dico centosettantacinque.

E cosa hanno fatto finora? La legge istitutiva è del 2015, il Presidente è stato eletto nell’aprile 2017, il Direttore Generale non c’è ancora ma sta arrivando. Non ci risulta molto altro.

E cosa dovrebbe fare? Predisporre, adottare, approvare e aggiornare il piano d’ambito su scala regionale. Affidare la gestione del servizio idrico integrato per ogni ambito sulla base delle indicazioni dei consigli di distretto. Predisporre convenzioni e disciplinari di gestione. Stabilire le modalità di trasferimento delle infrastrutture dagli attuali proprietari ai futuri gestori. Verificare la coerenza delle tariffe, i programmi di investimento, gli standard gestionali, ecc. ecc. ecc.

Sembra difficile in questa vita e noi continueremo a pagare l’acqua tre volte: in bolletta, con le tasse e come disservizio.

Sembra, ma potremmo sbagliare, anzi è facile che sia così. Bisognerebbe approfondire, magari facendo parlare il presidente Mascolo e noi siamo ovviamente disponibilissimi ad accoglierlo in sede senza farlo aspettare neanche cinque minuti.

Comunque approfondiremo, scenderemo nel merito, guarderemo con attenzione e ve ne daremo conto. Statene certi.