fbpx
Home Touring Editoriale. Turismo Made in Italy

Editoriale. Turismo Made in Italy

by Pasquale Cuofano
0 comment

Angel De Saavedra, Duca di Rivas (1791-1865), fu una figura rappresentativa del romanticismo spagnolo. La sua attività come poeta e drammaturgo fu conosciuta grazie a Giuseppe Verdi che da un suo dramma “Don Alvaro o la fuerza del sino” ricavò il libretto per la famosa opera lirica “La forza del destino”.

Uomo poliedrico, unì alla sua passione letteraria quella per la politica, fu deputato, ministro e direttore dell’Accademia spagnola e partecipò alle guerre d’indipendenza contro Napoleone. Dal 1844 al 1850 fu ambasciatore a Napoli e si interessò molto del territorio campano e delle sue bellezze, come testimonia un suo diario di viaggio. Descrizione mirabile di un percorso dal Vesuvio, Costiera amalfitana, Salerno, sino a Paestum. All’arrivo a Napoli la sua immaginazione fu colpita dal Vesuvio: “gigante superbo che si leva, isolato e solitario, in mezzo alla più bella e serena pianura del mondo e domina il golfo più luminoso del Mediterraneo”.

Il 31 luglio del 1844, in un’escursione notturna con una comitiva di sette persone, partendo da Resina raggiunse il cratere e poté ammirare da vicino la bocca del vulcano e il panorama di Capri, Ischia e Napoli: “la deliziosa, l’opulenta, l’incantevole città che sembrava una splendida donna nuda, addormentata in mezzo ad un giardino”.

Nel maggio del 1845 attraversò Ercolano, Torre del Greco e Pompei fino a Pagani, dove noleggiò dei cavalli per attraversare il valico per Tramonti diretto a Minori di fronte al Golfo di Salerno, descritto come “deserto, triste e maestoso”. Da Atrani, che diede i natali a Masaniello, giunse ad Amalfi “il magazzino delle ricchezze del mondo”.

Meravigliato del piccolo territorio della Repubblica amalfitana che era stata regina dei mari, ne apprezzò invece il magnifico Duomo e il monastero dei Cappuccini in cui soggiornò. La ripartenza per Ravello, incastonata in un paesaggio spettacolare della natura fra case imbiancate, si concluse con l’imbarco per Salerno. Soggiorno nello storico Hotel de l’Europe e dopo la visita del Duomo, si diresse a Paestum. La vista del Tempio di Nettuno che sembra “disposto a durare fino alla fine del mondo”, il Tempio di Cerere “semplice, severo e grandioso” e poi “la grandezza e solidità della Basilica”, lo entusiasmano.

Ritornato a Salerno “…passando per Vietri, bellissimo paesetto vantaggiosamente situato, dalle belle case con ampie strade pavimentate e circondate di orti, macchie di gelsi e ville rustiche”, giunse a Cava diretto alla Badia per visitare lo storico monastero benedettino della Trinità. Infine, passò per Nocera: “è questa città antichissima, perché si sa essere saccheggiata da Annibale. Ha belle case, strade ampie e ben pavimentate, e dintorni amenissimi e salubri”.

Questi appunti di viaggio si accompagnano agli scritti di Montaigne, Goethe, Stendhal, Wagner, sono un reportage di un turismo nascente, del Grand Tour che i nobili ritenevano un percorso di formazione alla scoperta della cultura italica. Dalla curiosità di questi viaggiatori è nata l’idea del turismo legato alla cultura dei loci, facendo conoscere al grande pubblico il patrimonio monumentale, religioso, archeologico, paesaggistico dell’Italia, ricco di variegate tradizioni regionali. Negli anni la domanda turistica è sempre più specialistica e aperta a giovani e adulti desiderosi di scoprire viaggiando le radici e le bellezze della storia Mediterranea, creatrice di civiltà per l’Europa e il Mondo.

Siamo già in una forma di globalizzazione “ante litteram” oggi facilmente resa visibile dal sistema internet. Il Covid-19 ha messo a rischio un settore di eccellenza, strategico per la nostra economia e si richiede una riflessione su come riprogettare il turismo superando il rischio sanitario. L’attività di promozione turistica dovrà essere basata essenzialmente nella comunicazione on-line, con la realizzazione di siti dedicati e attrattivi, in un’era in cui attraverso la rete circolano le informazioni. Anticipare la Fase 3, in cui saranno superati definitivamente i vincoli emergenziali, per avviare iniziative atte a promuovere presenze nei musei, grandi e piccoli, noti e meno conosciuti. Creando “stanze museali” dei luoghi d’Italia con l’ausilio dei social per raggiungere milioni di persone. Il viaggio virtuale deve far crescere e sviluppare presenze attive alla fine dell’emergenza. I nostri siti archeologici, i musei, le località marine e montane, i piccoli borghi devono rappresentare le bellezze del nostro Paese.

E’ l’occasione di sponsorizzare il Made in Italy e rivedere l’offerta turistica in questo momento di pandemia, sia garantendo standard di sicurezza nei luoghi più affollati, sia valutando sul medio e lungo termine una innovata proposta vacanziera. Avviato il ritorno dei turisti negli alberghi, B&B e case vacanze, al mare, nei rifugi di montagna, è necessario gestire con responsabilità gli assembramenti con l’aiuto di tecnologie e percorsi adeguati. La rimodulazione del turismo significa scoprire vacanze nella natura, in località meno ricercate. Piccole strutture immerse in borghi paesaggistici che rappresentano il nostro ricchissimo patrimonio in una visione internazionale di turismo sostenibile che tenga conto dei valori etici ed estetici per salvaguardare l’ambiente, le persone e il territorio. L’Italia potrà giocarsi la partita del recupero del PIL in questo vitale settore dell’economia nazionale. Sviluppare il cosiddetto “turismo di nicchia”, forme specializzate di accoglienza per amanti dell’ambiente, della cucina, dei vini, dello sport, dell’archeologia, valorizzando il nostro patrimonio attraverso nuovi canali. Riprendere il turismo religioso, proponendo accanto ai grandi itinerari come Roma, anche quelli “minori” ancora poco conosciuti e tuttavia ricchi di fascino e misticità.

Un progetto di sviluppo turistico che si regga su traccia culturale, capace di fare interagire la Amministrazioni locali, le Proloco, le Aziende ed i Consorzi di promozione turistica, i circuiti d’Informazione e soprattutto gli Istituti scolastici dei territori, le singole comunità che contribuiscono a costruire la storia degli uomini. Dai luoghi del sapere, con la partecipazione degli scolari, è possibile la svolta per un autentico cambiamento e conseguire la crescita economica, sociale e turistica delle nostre Comunità. Scommettere e affidare alla “genialità digitale” delle nuove generazioni la creazione di un “brand territoriale” capace di attrarre interessi globali al tempo del Web 5.0. Immaginare corridoi intermodali di comunicazioni, utili a fare incontrare la Cultura millenaria etrusca, ellenistica- romana, medievale, rinascimentale, la Bellezza dei paesaggi, l’Arte, la Musica, la Enogastronomia dei luoghi d’Italia con i luoghi del Mondo.