Ieri il Presidente della Regione Campania De Luca ha firmato due nuove ordinanze contro il Coronavirus. L’obiettivo dichiarato, e sacrosanto, è quello di far rimanere a casa la gente, anche quella residua parte che si ostina a violare i divieti. Per raggiungerlo, ha alzato i toni e inasprito (?) le misure.
L’ordinanza n. 15 del 13 marzo dice che “…è fatto obbligo a tutti i cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni”. Perentorio. Ma, nella sostanza, è quello che dice anche il Decreto del Governo. Poi elenca le eccezioni, anche queste in linea con il DPCM.
Gli spostamenti devono essere individuali, a meno che siano per motivi di salute. O anche di lavoro, ma in questo caso l’eventuale accompagnatore, uno solo, deve essere un familiare.
I trasgressori sono messi in “permanenza domiciliare con isolamento fiduciario … per 14 giorni”. Questa è una vera novità. Quanto legittima e concretamente applicabile non è chiaro. La trasgressione, infatti, è un reato, va accertato dal giudice e non dal Governatore.
Poi c’è l’ordinanza n. 16, sempre di ieri, che chiude tutta una serie di servizi sanitari ed assistenziali. Tipo: centri diurni per anziani e disabili, servizi sociali a regime diurno, servizi di riabilitazione estensiva, e via dicendo.
A detta di vari medici attivi sul territorio, non avrà un grande impatto. Sembra assunta per completare il quadro, per così dire.
La linea di questo giornale è quella di spiegare alla gente che bisogna obbedire senza discutere. Quale che sia il conseguente disagio. Siamo in emergenza. Legittimità, chiarezza e uniformità delle regole, aiuterebbero.
