L’Agenzia ANSA ha dedicato un proprio comunicato stampa alla Supplica alla Vergine del Rosario di Pompei di questo Otto di Maggio 2022, la prima delle due che si tengono ogni anno, quella della Primavera avanzata, seguita poi dalla seconda medesima funzione che si tiene nella prima Domenica di Ottobre. Ciò conferma le attese dei fedeli verso questa particolare manifestazione religiosa che vede il “popolo di Dio” attore e protagonista orante insieme agli Officianti in una inusuale dimensione spaziotemporale.
La funzione di questo Otto di Maggio 2022 ha assunto un significato particolare perché ha segnato la ripresa della Supplica dopo l’imperversare del Covid negli ultimi due anni. Anche quest’anno a migliaia i fedeli – provenienti dalla Campania in gran parte, ma anche da tutto il Meridione d’Italia e dall’ Estero – si sono ritrovati sul sagrato della Basilica della Piazza Bartolo Longo ove si affaccia il Santuario Mariano e nelle strade cittadine che vi confluiscono, perpetuando una tradizione ultracentenaria.
E a Mezzogiorno in punto è stato letto “coram populo” e ripreso ad alta voce da tutti i fedeli presenti il testo scritto dall’oggi Beato Bartolo Longo. Officiante è stato cardinale maltese Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, ponendosi al fianco del Prelato di Pompei e Delegato Pontificio, il campano Tommaso Caputo, già Nunzio Apostolico a Malta. E’ stato un ritrovarsi – significativo sul piano umano e religioso – nella unanime preghiera per la Pace nel mondo e, quindi, per tutti i popoli che soffrono nelle guerre nel mondo e soprattutto in Ucraina, in questo drammatico momento storico.
Lo stesso Arcivescovo Caputo ha sottolineato al termine della supplica la contemporanea presenza in spirito da Roma del Papa Francesco, riportando brani significativi del suo messaggio di Stamani a Piazza San Pietro. Si è trattato insomma dell’ennesimo appello al cessate il fuoco che anche i fedeli giunti a Pompei per la celebrazione hanno ripetuto in coro, dopo averlo ricevuto da Roma.
Da parte sua il Cardinale Grech ha detto durante la celebrazione: “Non possiamo non portare davanti al cuore di madre della Vergine Maria le tristezze e le angosce della guerra, della violenza e dell’odio che insanguinano oggi l’Europa e tante altre parti del mondo. Davanti alla Vergine Maria portiamo quindi il popolo dell’Ucraina e tutti coloro che oggi soffrono, scommettendo sull’umanità, come ci ricorda l’intuizione originaria di Pompei. Anche Dio ha scommesso sull’umanità e continua a farlo”. E, prima della celebrazione eucaristica, lo stesso Cardinale ha affermato con parole inequivocabili che “i fedeli che non lavorano per la pace non possono dirsi cristiani” muovendosi con nettezza nella linea tracciata oltre un secolo fa dal fondatore della nuova Pompei che scrisse, tra l’altro, nel testo della Supplica alla Vergine di Pompei:” (..) Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!” La Storia si ripete, dunque, con fatale puntualità.