Il 10 febbraio scorso, come scrive l’ANSA, è tornata “a risplendere piazza Bartolo Longo, sede del Santuario della Beata Vergine del Rosario, grazie ad un progetto di riqualificazione urbana che ha messo insieme storia e innovazione. Il restyling della piazza, circa 3 milioni di euro, si inserisce in un progetto più ampio per il territorio di Pompei che vale circa 67 milioni di euro; tutti i lavori termineranno tra fine 2025 e 2027, è stato sottolineato al taglio del nastro con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco Carmine Lo Sapio, il vescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, il presidente Eav (Ente Autonomo Volturno, soggetto attuatore per la Regione Campania) Umberto De Gregorio”.
Sulla nuova Piazza Bartolo Longo, già del Santuario, torneremo con maggiore attenzione ai dettagli della operazione, che comunque presenta qualche sgrammaticatura progettuale che può cogliere, sopra tutti, qualche “addetto ai lavori”. Ma il fatto certo è che la quinta occidentale della Piazza – ricavata negli anni Trenta del Novecento abbattendo alcuni fabbricati lungo la Statale per le Calabrie, poi SS N.18 – ora finalmente si legge nel suo completo sviluppo architettonico di facciata laterale dell’Albergo Ristorante Bar del Santuario, a Pompei già frequentato e famoso a fine Ottocento. La riduzione degli spazi verdi – integrabili con messa a dimora di altre alberature idonee – poi trova ragion d’essere anche in criteri più stringenti di sicurezza in occasione della Supplica, che fa arrivare al Santuario pompeiano due volte all’anno fino a cinquantamila devoti e, periodicamente, anche il Papa dalla Città Eterna. Non si dimentichi, infatti, che Pompei e il suo Santuario sono classificati tra gli obiettivi sensibili.
Ma va detto anche che il Progetto realizzato costituisce il primo consistente step del Progetto EAV per Pompei che in passato ha subito ventate irrefrenabili di contestazione da parte di Comitati di cittadini – mai formalizzati nei modi di Legge – che hanno causato un ritardo di circa un quinquennio alla realizzazione del Progetto e danni irreparabili alla vivibilità del Centro urbano della Città di Pompei, ancora oggi invivibile e soffocato dal traffico.
E la Città di Pompei rimane ancora oggi in attesa dei famosi “sottopassi” contestati da haters e leoni da tastiera del WEB, spesso al riparo dell’anonimità, garantita dall’appartenenza a gruppi protestatari non formalmente costituiti ed espressione di interessi particolari non confessati.
Ma nel Bel Paese va così… Si sa!
E ora si passa ad altro argomento.
Il 13 febbraio a Terzigno il locale Museo Archeologico, in sigla MATT, si è ampliato grazie a un ulteriore spazio espositivo denominato “Il Tesoro di Terzigno – ori e argenti della Villa 2”, con esposizione museale stabile.
Alla inaugurazione del nuovo spazio espositivo erano presenti , oltre al Sindaco, Francesco Ranieri; il Vicesindaco, Genny Falciano; l’assessore Gaetano Miranda, il Direttore del MATT, Angelo Massa e altri rappresentanti dell’Amministrazione, affiancati dalle autorità “esterne” come il Direttore del Parco Nazionale del Vesuvio, Raffaele de Luca, il Soprintendente ABAP arch. Mariano Nuzzo, il Direttore della Unità Grande Pompei, Gen.Giovanni Capasso ed il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, il quale sta mantenendo l’impegno verso il Comprensorio degli Scavi fuori dagli Scavi, per antonomasia: quelli Pompeiani.
A chi scrive resta soltanto da dire: AD MAIORA.
1 comment
Lavori interessanti e significativi ma si deve pensare anche alle periferie di Pompei che non versano in buone condizioni, bisogna intensificare il servizio di pulizia delle strade, bisogna migliorare i trasporti pubblici da e per Pompei urbana e periferica. Il denaro va destinato alle politiche giovanili, agli spazi per bambini ed anziani.
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