Giovedì 11 e Martedì 16 di questo fin qui torrido Luglio 2024 – che ha scoperto le sue carte brucianti dopo l’ingresso del Carro del Sole in Estate – si confrontano due delle Tre Pompei. Quella degli Scavi e quella del Comune, mentre la terza, quella del Santuario, scalda i motori in vista dell’ormai imminente Anno Giubilare 2025.
E ciò, sperando che i Lavori della Piazza B. Longo siano terminati, senza altro chiederci sul Progetto EAV per Pompei, che vediamo mal messo, come peraltro tutta l’azienda ex Circumvesuviana, sulle cui responsabilità sorvoliamo, perché ci parrebbe di sparare sulla Croce Rossa.
E così ci accorgiamo che le Tre Pompei, forti dei risultati raggiunti finora in termini di intesa feconda tra loro, costringono la stampa a “faticare”(con un termine sdoganato da Antonio Conte con la sua prima dichiarazione di intenti, forte, asciutta e perentoria: amma fatica’, diretta all’intera troupe del Napoli di De Laurentiis) ci costringono a faticare nonostante il Solleone, dopo un Giugno che rimpiangiamo perché ci ha regalato più di un giorno di vero e proprio “arricreamiénto” con giornate tardo primaverili di sole e bel tempo ventilato il giusto.
E, infatti, ecco che il Sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio, fresco ancora di riconoscimento da parte della CONFAPI come Miglior Sindaco d’Italia, fa arrivare alla Stampa una e-mail con oggetto roboante: Pompei Capitale della Cultura 2027 – candidatura. Accompagnata da un testo stringato e asciutto che recita così: “in merito all’oggetto il Sindaco Carmine Lo Sapio è lieto di invitarvi alla conferenza stampa di giovedì 11 luglio alle ore 12.30 presso la Sala Marianna de Fusco per illustrare alla stampa i progetti legati alla candidatura di Pompei a Capitale Italiana della Cultura. Cordiali Saluti”. Questa notizia soltanto qualche mese fa avrebbe fatto sobbalzare tutti i giornalisti, di piccole e grandi testate. Ora viene diffusa senza enfasi, ma noi, nonostante il tono quasi soltanto burocratico dell’Invito circolare, ci predisponiamo alla Conferenza Stampa sicuri di dover sobbalzare poi di fronte ai dati di provenienza “romana” di cui evidentemente il Sindaco Lo Sapio è già n possesso. Anzi, alla fine, ce lo auguriamo, considerato anche il fatto che l’anno 2027, quello che potrebbe incoronare Pompei come Capitale della Cultura, sarà poi seguito, ovviamente, dall’anno 2028 che è – nientepopòdimeno – che l’anno del centenario della nascita della Città di Pompei come Comune autonomo. Il Comune di Pompei nacque il 29 marzo del 1928, con una legge speciale firmata dal Re Vittorio Emanuele III.
La scelta per la sede comunale fu subito il preesistente Palazzo dell’Hotel Fonte Salutare di proprietà Conti De Fusco, che ospita ancor oggi il Municipio, mentre la piazza fu realizzata spianando il Palazzo nobiliare De Fusco frontistante, insieme alla storica Taverna di Valle, il santuario mariano voluto da Bartolo Longo.
E qui dobbiamo dare atto anche alla lungimiranza del grande storico pugliese Ludovico Pepe e del principale collaboratore di Bartolo Longo, il Parroco della Parrocchia del SS Salvatore, il Valpompeiano Gennaro Federico.
Entrambi, il laico e l’ecclesiastico, erano personali intimi amici e sostenitori dell’avvocato visionario e, già dalla fine dell’Ottocento, rivendicarono pubblicamente – esponendosi a mille diffidenze e avversità, alimentate da controinteressati dei comuni viciniori – il diritto della Località Valle di Pompei a costituirsi come Comune autonomo, a norma delle Leggi vigenti, avendo una popolazione che già allora contava oltre Tremila abitanti.
Non ci resta quindi che scrivere: Ad Maiora semper!
Così la Storia ci insegna, nel caso della Pompei Nuova.
Passando poi alla Pompei Antica, il discorso si fa ancora più coinvolgente.
Un Comunicato Stampa del Parco Archeologico di Pompei infatti annuncia, per Martedi 16, presso l’Auditorium degli scavi di Pompei dalle ore 9,30 alle 18,00, l’appuntamento ormai fisso che a Pompei Antica si ripete per il quarto anno di seguito, al fine di fornire Aggiornamenti sulle campagne di scavo a un pubblico non composto di soli studiosi, ma anche di studenti e cittadini appassionati di Archeologia. Sarà il 4° Workshop internazionale: Pompei, scavi e ricerche in corso.
Numerose davvero le Università e gli Istituti italiani e stranieri coinvolti che hanno in corso campagne di studi in vari siti della Pompei Antica:
l’Università Federico II di Napoli, l’Austrian Archaeological Institute, Tulane University, Austrian Academy of Sciences, l’IMT Lucca, l’Università di Pisa, l’Université Côte d’Azur, Nice, l’University of Valencia, l’Università L’orientale di Napoli, il Freie Universitat Berlin, l’University of Texas at Austin, l’Università degli studi di Genova, l’Università degli Studi di Torino, l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, l’Institutum Romanum Finlandiae, l’Università di Bologna, l’Università la Sapienza, Roma.
Il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel chiosa altresì: “Pompei è un grande living lab dello scavo, della ricerca e del restauro e abbiamo introdotto il workshop annuale, nel periodo in cui sono presenti molte missioni universitarie italiane e straniere nei nostri siti, per mettere in rete e valorizzare l’enorme patrimonio di conoscenze che cresce ogni giorno grazie ai progetti in corso. È anche un’occasione per scambiarci punti di vista e per aggiornarci sulle novità, in un incontro che sarà aperto anche al pubblico, agli studenti e alle guide. Sarà uno spaccato eccezionale della ricerca a Pompei, luogo propulsivo e centrale nel settore dell’archeologia a livello globale. Pompei, dall’inizio degli scavi nel 1748, è sempre stata una po’ la capitale dell’archeologia e noi abbiamo la responsabilità di renderla accessibile e trasparente per tutti.”
Non possiamo che condividere questa dichiarazione di Zuchtriegel, alla luce dei risultati della sua Direzione del Parco. Ormai ultrabiennale.