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Catalogo di arte Moderna numero 60

La presentazione alla Reggia di Portici

by Piera De Prosperis
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Venerdì 4 aprile nella Sala Cinese della Reggia di Portici è stato presentato il Catalogo di arte Moderna numero 60 dell’Editoriale Giorgio Mondadori, oggi acquisito nel gruppo Cairo. Organizzatore dell’evento il critico e storico dell’arte Mino Iorio in collaborazione con la Città Metropolitana di Napoli. L’incontro è stato un’occasione per riflettere innanzitutto sulla storia di questa gloriosa istituzione editoriale, per approfondire gli aspetti dell’arte del secondo Novecento a Napoli, per sensibilizzare i giovani presenti in sala sulla valenza dell’arte per il nostro territorio ma anche e soprattutto sulla importanza di non perdere i propri sogni artistici, coltivandoli e perseguendoli. Il parterre era infatti costituito per lo più da giovani degli istituti artistici del territorio, promesse dell’arte del futuro, si spera.

Il volume si articola in tre parti: aspetti saggistici, illustrazione degli autori storici, artisti impegnati nel presente. Fra i vari saggi si è scelto di privilegiare il territorio. Nel dettaglio il prof. Rosario Pinto ha illustrato l’articolo specialistico di Iorio L’Astrattismo napoletano nel contesto del novecento italiano. E’ stato sottolineato il fatto che parlare di astrattismo nella seconda metà del secolo scorso nel napoletano non significa negarne l’esistenza anche nella prima metà. Italia e Germania, sotto le dittature, perseguirono una ricerca figurativa e non aniconica, almeno ufficialmente, perché in realtà alcune figure artistiche, erroneamente definite futuristi, fecero emergere tale forma espressiva. L’articolo di Iorio mira proprio alla ricerca delle radici dell’astrattismo, individuando alcuni artisti napoletani aperti già nella prima metà del secolo alle nuove suggestioni dell’avanguardia.

Sostenuto dalla proiezione di immagini audiovisive è stato poi l’intervento di Carlo Motta, responsabile editoriale del Catalogo. Particolarmente interessante il suo excursus sulla nascita e la funzione del CAM, acronimo di Catalogo Arte Moderna. La mission è quella di fotografare su carta il panorama artistico, trovare informazioni documentate. Esso nasce nel 1962 quando il mercato dell’arte era elitario, mancando di fatto uno strumento comune di valutazione, da qui la necessità di fornire un catalogo per orientarsi nella compravendita delle opere.

Scriveva Luigi Carluccio, storico dell’arte, nell’editoriale di apertura della prima edizione del CAM nel 1962: “il presente volume, il primo della serie, (…) intende diventare col tempo uno strumento maneggevole, gradevole e utile per la corretta valutazione dei fatti della vita artistica italiana.

Rilevato alla fine degli anni Settanta dalla Giorgio Mondadori insieme al mensile Arte, dal 1999 il Catalogo dell’Arte Moderna viene pubblicato con il marchio Editoriale Giorgio Mondadori all’interno del gruppo Cairo.

Dal 1970 diventa annuale e internazionale e dal numero 11 verrà aggiunto l’indice sui prezzi delle aste. Per un artista essere in copertina sul catalogo rappresenterà un momento simbolico importante. Ed ecco scorrere sullo schermo tutte le copertine del CAM. Un viaggio nel tempo e nello spazio. Scorrono De Chirico, Morandi, Carrà, Guttuso, Schifano, Mulas, Pistoletto, Schifano, Nunziante, Mancuso per ricordarne solo alcuni che, nell’iconografia scelta da dare alle stampe, si riallacceranno al presente ed ai problemi della contemporaneità.

Rimane dunque nel settore un fondamentale strumento di consultazione e promozione, rimanendo al passo con i tempi. Le pagine a colori e i dossier tematici – tra cui Fotografia e Arte Plastica – confermano il ruolo del CAM come indispensabile strumento di consultazione e di promozione.

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