Eike Schmidt è il direttore del museo di Capodimonte ed è candidato sindaco di Firenze. Beh, e allora? Allora qualcuno ne chiede le dimissioni da direttore, addirittura raccogliendo firme all’ingresso del Real Bosco. Ah, perché c’è incompatibilità? No, Schmidt si è messo legittimamente in aspettativa: se viene eletto resta a Firenze, altrimenti torna a fare il direttore a Capodimonte. E quindi qual è il problema?
Già, qual è il problema? Chi ne chiede le dimissioni ritiene che il museo di Capodimonte non possa fare a meno, neanche solo per tre mesi, di un direttore “a tempo pieno”. Non solo, ma anche “terzo e indipendente”. Capodimonte come un pronto soccorso, come può mai funzionare senza il primario? Come potranno i napoletani sopportare l’attesa, senz’altro spasmodica? E ancora: come potranno mai ammirare con tranquillità le opere esposte nei meravigliosi saloni del museo, sapendo che il direttore è politicamente schierato? Fosse un giudice, niente da dire. Se ne candidano a decine mettendosi in aspettativa per anni e nessuno si aspetta che siano terzi e indipendenti, vero? Ma un direttore di museo…
Andate a lavorare!