Buon compleanno Salernitana: centodue anni di gioie e dolori portati benissimo. Oggi, 19 giugno, per i tifosi sei bella più che mai perché “sei testa, anima e cuore”, come recita uno dei tanti striscioni che da più di un mese colorano la città.
Il 10 maggio è una data cerchiata in granata nel calendario di un salernitano: nello stesso giorno di 23 anni fa la Bersagliera – l’antico soprannome che utilizza la torcida granata per definire la Salernitana – è tornata in seria A, coronando il sogno di migliaia di tifosi. Quel triplice fischio arrivato poco dopo le 16 ha posto fine ad un’Attesa che durava da tanto, troppo tempo. Una vittoria sognata, voluta, cercata e alla fine ottenuta. Una gioia incontenibile che ha invaso la città.
Tra chi ha esultato, in prima linea, ci sono anche Alessia e Andrea D’Amico, due fratelli accomunati dalla stessa passione calcistica e cresciuti a “pane e pallone”. A trasmettere loro l’attaccamento alla maglia il padre Giuseppe, grande tifoso granata, venuto a mancare undici anni fa. Un “ultrà per sempre”, come viene spesso descritto dai compagni della curva sud. Così tanto innamorato della sua bersagliera da dedicarle alcuni dei suoi versi più belli.
“Se non ti senti la maglia granata addosso, se non hai il dna a forma di cavalluccio, se non respiri aria di salernitanità attimo per attimo, giorno dopo giorno fino alla fine, oltre la morte, allora… Non giurare! Se dentro questa cura, dentro questo stadio per moda, per noia o solo perché non hai altro da fare, allora… Non giurare! Anzi ripiega il tuo striscione, la tua bandiera, la tua sciarpa e va, non so dove. Ma va via, lontano da qui! Ricorda… Gli uomini passeranno, la Salernitana vivrà in eterno! Ma se fu amore vero, vero amore per la tua città, passione sanguigna come il colore del nostro cuore, dei nostri globuli rossi, della nostra anima, del nostro essere salernitani dentro, allora.. Giura! Giura amore eterno per questi colori! Il tuo giuramento sarà l’antica promessa della tua giovinezza… poi lotteremo insieme e saremo tutti fratelli”.
“Di padre in figlio” la passione per la Salernitana si tramanda di generazione in generazione, come intona il celebre coro granata. E dopo Giuseppe, Andrea ed Alessia, ora tocca alla piccola Aurora. “Nata sotto il segno dei pesci” avrebbe cantato Venditti, ma la verità è che la bimba di Alessia è nata sotto il segno del cavalluccio marino. Galeotto fu l’Arechi, mamma Alessia e papà Mirko si sono innamorati tra un coro e uno striscione. La piccola, di appena 3 anni e mezzo, è la testimonianza di quanto questa passione di più di un secolo sia il simbolo di un’intera città. Perché più di ogni striscione, coro o trasferta, la più grande dichiarazione d’amore che un tifoso possa dedicare alla Salernitana è crescere il proprio figlio con indosso una maglia granata.
E ci sono e ci saranno contestazioni e problemi, ma ora è il momento della festa.
Il primo comune a tingersi – ancor di più – di granata è stato Vietri, che ha aperto i festeggiamenti per i 102 anni della Bersagliera con una torciata in serata da piazza Matteotti fino a piazza Amendola. Allo scoccar della mezzanotte, poi, festa grande anche all’Arechi di Salerno dove tante fiaccole hanno composto per terra la scritta U.S.S. 1919 con il simbolo del cavalluccio marino. E poi fuochi d’artificio, striscioni e uno spettacolo “luminoso” che ha rivelato tutto il suo splendore dall’alto – come testimoniato anche dalle tante immagini apparse sui social -. Provincia unita sotto un unico colore, al via i festeggiamenti: buon compleanno Salernitana.