Le nostre ragazze hanno perso 2 a 0 contro l’Olanda e sono uscite di scena. Mondiali finiti. Comunque, sono nelle prime otto squadre al mondo e non succedeva da vent’anni. Per un Paese che non ha neanche un campionato femminile professionistico non è malaccio.
Sulla partita di ieri poco da dire. Olanda troppo più forte tecnicamente e fisicamente, come squadra e come singoli. L’Italia ha retto solo nel primo tempo e alla ripresa si è letteralmente piegata sulle ginocchia. La sconfitta era nei pronostici che questa volta sono stati rispettati, non pensiamoci più.
Pensiamo invece che ci siamo divertiti e abbiamo tifato. Che i visi radiosi o affranti delle nostre giocatrici ci hanno emozionato. Che tutto ci è apparso bello, vero e giusto. Che forse è la volta buona per avere un movimento calcistico femminile di valore assoluto, come in tante altre discipline sportive.
Già. Come mai esiste, per esempio, una pallavolo femminile di altissimo livello ma non il calcio? Perché in Italia il mondo del pallone è sciovinista, a partire dal tifo organizzato per finire alla dirigenza, fatte ovviamente le debite eccezioni.
Diamo allora tutti una mano per cambiare le cose. Non tanto per il calcio in sé, ma per la qualità della nostra stessa vita.
