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Bloccati i collegamenti Tirrenia

by Francesco Vorro
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Tirrenia

La Tirrenia ha sospeso i servizi di collegamento tra le isole e la terraferma. La decisione è stata presa a seguito della richiesta dei liquidatori della vecchia bad company di sequestrare i conti correnti di Tirrenia-CIN per via di alcuni pagamenti saltati.

Niente più continuità territoriale, quindi, con Sicilia, Sardegna e Isole Tremiti. E questo in un periodo di crisi generale epocale che, nel settore del trasporto marittimo, ha già fatto registrare una perdita del 90% dei ricavi.

Il presidente di Tirrenia, Vicenzo Onorato, ha comunicato che la Moby, altra società del Gruppo, ripristinerà almeno l’importante collegamento Civitavecchia-Olbia.

Allo stato non è chiaro cosa intenda fare il Governo. Anche alla luce di un allarme che non riguarda solo la Tirrenia. Il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, ieri ha dichiarato che “la drammatica situazione in cui si sono trovati oggi gli amministratori di Tirrenia potrebbe a brevissima scadenza riguardare tutti gli altri armatori impegnati nella gestione dei trasporti passeggeri e merci sulle rotte italiane”.

L’Associazione armatoriale, in una lettera al MIT, ha sottolineato come l’emergenza in atto abbia fatto mancare la liquidità necessaria per mantenere le linee operative nella bassa stagione. “Le imprese, in assenza dell’assunzione di idonee misure di sostegno da parte dello Stato, non sono più in grado di affrontare gli impegni assunti verso il mercato, ovvero verso lo Stato e le regioni”. Ergo: “il mantenimento dei servizi di collegamento non può essere più garantito”.

Il blocco delle operazioni di trasporto potrebbe avvenire anche a breve e senza preavviso. Il Governo viene chiamato ad intervenire con assoluta urgenza.

Certo che bloccare i conti correnti di una società e compromettere un servizio pubblico essenziale, di questi tempi è una scelta forte. Per usare un eufemismo.