Ad inizio luglio la situazione della balneabilità lungo l’intera costa regionale è caratterizzata da pochissime criticità.
Lo afferma l’ARPAC, l’Agenzia regionale per l’ambiente in Campania, all’esito delle analisi su 1270 campioni di acqua di mare prelevati nelle 328 acque di balneazione in cui è suddiviso il litorale campano. 290 i prelievi aggiuntivi effettuati per criticità o emergenze dovute alla presenza di schiume e colorazione anomala dell’acqua.
Pare, infatti, che le intense piogge di maggio abbiano portato in mare sostanze vegetali che avrebbero reso disponibili i nutrienti per una crescita microalgale esplosa con il cielo sereno di giugno. La conseguente colorazione insolita dell’acqua e la presenza di chiazze o strisce di schiuma ha destato nei bagnati non poco allarme.
Ma le relative analisi non hanno mostrato in nessun caso la presenza di tensioattivi indicatori di contaminazione da scarichi civili, in pochissimi casi è stato registrato un superamento dei parametri batteriologici per contaminazione di origine fecale.
Nessun allarme, quindi, nel casertano. In provincia di Napoli, invece, resta il divieto temporaneo a sud dell’impianto di depurazione di Cuma a Pozzuoli e a S. Angelo a Ischia per una presunta rottura alla condotta sottomarina.
Vietato alla balneazione anche un tratto prospiciente Via Partenope a Napoli. Dopo il risultato negativo delle analisi per i parametri microbiologici del 21 giugno, gli ulteriori successivi campionamenti hanno avuto un solo esito sfavorevole in corrispondenza di un alveo pluviale a circa 130 metri a sud della cosiddetta Colonna Spezzata, dove è possibile ipotizzare l’immissione di scarichi abusivi.
Nel salernitano permangono le criticità a Battipaglia e Pontecagnano Faiano per gli apporti inquinanti delle foci dei fiumi Tusciano e Picentino.
Prelievi e analisi proseguiranno a luglio e ve ne daremo conto.