Gli addetti ai lavori sanno bene cosa sia ALIS, l’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile. Forse non altrettanto i cittadini che pure prendono le navi e combattono ogni giorno con il traffico e lo smog.
1.350 imprese, 150.000 addetti, 105.000 mezzi, 140.300 collegamenti marittimi annuali e oltre 120 linee di autostrade del mare, che operano sinergicamente per contribuire allo sviluppo del Mezzogiorno, all’internazionalizzazione delle aziende di trasporto e alla riduzione di emissioni di Co2, rappresentano una realtà che incide direttamente sulla nostra personale mobilità e su quella delle merci che consumiamo. Meno camion per le strade, meno inquinamento, più collegamenti, porti più efficienti significa maggiore vivibilità e più lavoro.
Di questo si è discusso all’Assemblea generale 2018 di ALIS, tenutasi lo scorso 20 novembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma, in una sala gremita di associati e di studenti che hanno portato una graditissima ventata di freschezza.
Il discorso introduttivo del Presidente, Guido Grimaldi, ha riguardato, tra l’altro, l’Europa, la continuità territoriale, il sistema Confalis, l’attività istituzionale, ma quello che ci è piaciuto di più è stata l’attenzione ai temi dell’occupazione e della necessaria formazione in un contesto tecnologico in evoluzione.
Il vicepremier Salvini, chiaramente di casa, non ha perso l’occasione per annunciare l’imminente abbattimento, di lì a poche ore, delle villette dei Casamonica e per polemizzare un po’ con l’Europa, pur in un contesto europeista per forza, ed ha posto alcune questioni importanti: la sburocratizzazione, con particolare riferimento alla inadeguatezza del codice degli appalti; la necessità che l’Europa investa di più sul Mediterraneo e non solo sulle rotte del Nord del continente; l’opportunità che l’Italia, in futuro, indichi un proprio Commissario UE che si occupi di lavoro o di economia e non di chiacchiere; evitare l’accanimento giudiziario contro le imprese; potenziare le infrastrutture. Ha trovato anche il modo per spezzare una lancia a favore degli inceneritori di rifiuti, citando il noto caso della Danimarca e guadagnandosi lo scrosciante applauso degli studenti siciliani presenti.
E’ quindi iniziato il dibattito, moderato da Bruno Vespa, al quale hanno partecipato Edoardo Rixi, vice ministro alle infrastrutture e trasporti, Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro, Vannia Gava, sottosegretario all’ambiente, Emanuele Grimaldi, AD dell’omonimo Gruppo, Francesco Presicce, dello Stato Maggiore della difesa, Bernardo Mattarella, AD della Banca del Mezzogiorno, e Giovanni Maione, area manager di MPS. Singolare l’assenza di esponenti 5Stelle.
Nel complesso, lo scenario di settore è stato affrontato con rigore e in ottica prospettica, senza particolari cedimenti all’autocelebrazione, ancorché la soddisfazione per i risultati raggiunti e il senso di appartenenza trasparissero legittimamente.
Da sottolineare l’organizzazione perfetta, fin nei dettagli, assicurata dal Direttore generale Marcello Di Caterina, che ci è dispiaciuto abbia rinunciato al suo intervento per motivi di tempo.
Forse un po’ forti i riferimenti alle convenzioni pubbliche da revocare, soprattutto in un quadro nel quale il confronto, pur concorrenziale, sarebbe più utile allo sviluppo dell’intero comparto.