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Arpac relaziona a RemTech sulle attività post alluvione di Ischia

by Claudio Marro
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L’Autore è Direttore Tecnico di Arpac.

 

All’Expo di RemTech, l’Hub Tecnologico Ambientale specializzato sui temi del risanamento, della rigenerazione e dello sviluppo sostenibile dei territori, tenutosi a Ferrara dal 20 al 22 settembre 2023, nell’ambito del corposo programma di iniziative formative e divulgative, il Direttore Tecnico di ARPAC, Claudio Marro, nella sessione pomeridiana del 20, ha descritto le attività svolte dall’Agenzia in relazione all’emergenza a seguito degli eventi alluvionali di Ischia del 26 novembre 2022, con particolare riferimento al dragaggio del porto di Casamicciola.

L’alluvione, oltre a causare la morte di 12 persone, ha comportato anche criticità ambientali, tra le quali la produzione di ingenti quantità di rifiuti, costituiti soprattutto da fanghi, terre e rocce, materiali edili provenienti dagli edifici pubblici e privati, fanghi dallo spazzamento delle strade misti a rifiuti domestici (elettrodomestici, mobili, etc.) ed il riversamento a mare (nel porto di Casamicciola) di una parte di questi materiali/rifiuti.

Con l’Ordinanza n. 1 del 3 dicembre 2022, il Commissario Delegato, nell’individuare i soggetti attuatori degli interventi urgenti, ha stabilito all’articolo 5 (denominato Gestione dei rifiuti) che i soggetti attuatori potessero avvalersi del supporto tecnico – scientifico di ARPAC per una serie di aspetti.

ARPAC, per assicurare il supporto richiesto dal Commissario ha emanato tempestivamente una disposizione (n. 119 del 7 dicembre 2022) con la quale ha costituito un apposito Gruppo di Lavoro, costituito da numerosi e qualificati tecnici agenziali, afferenti al Dipartimento Provinciale di Napoli, che sulla base della Ordinanza n° 1, ha garantito la necessaria collaborazione raccordandosi con la struttura commissariale, definendo e programmando, quando necessario, la periodica presenza di operatori presso il luogo del disastro.

Le attività di ARPAC hanno riguardato i seguenti aspetti:

  • supporto ai Comuni nella individuazione dei siti di stoccaggi provvisorio dei rifiuti (art. 191 del TUA);
  • formulazione di prescrizione per l’allestimento e la gestione dei suddetti siti di stoccaggi provvisorio;
  • classificazione a vista dei rifiuti da allontanare ed informazioni utili per gli operatori del settore;
  • indicazioni, durante le fasi raggruppamento e selezione in modo da separare frazioni omogenee di rifiuti, quali ad esempio RAEE ed ingombranti, e l’attribuzione di corretti codici EER;
  • informazioni in merito agli impianti censiti nel Catasto Regionale dei Rifiuti per la successiva gestione;
  • collaborazione con gli ispettori ambientali della Città Metropolitana di Napoli per eventuali controlli ambientali.

La sinergia con i vari soggetti coinvolti ha determinato una tempestiva rimozione dei rifiuti da parte dell’AMCA, società in house del Comune di Casamicciola con il supporto di SMA Campania (società in house della Regione Campania).

Con una successiva Ordinanza, la n° 3 del 20.12.2022, il Commissario Delegato ha dettato disposizioni per le attività di gestione dei detriti e dei fanghi. Sotto tale aspetto va evidenziato la criticità di gestire migliaia di metri cubi di materiale franato che andava rimosso nel più breve tempo possibile, sia per prevenire ulteriori tragedie sia per provare a ripristinare una vita normale sull’isola.

Una volta rimosso il materiale (definito antropizzato), in gran parte come rifiuto, dalle strade, piazze, abitazioni ed accumulato nei siti di stoccaggio provvisorio precedentemente citati, restavano sul campo ancora materiali, per lo più non antropizzati o poco antropizzati, costituiti prevalentemente da detriti, terreni, rocce, pietrisco, etc. la cui rimozione poneva altri problemi da affrontare.

Il contesto ambientale e territoriale, infatti, è particolare. Purtroppo, sull’isola non ci sono cave da recuperare o comunque non sussistono siti dove questi materiali potrebbero trovare una loro allocazione permanente nell’ottica di un ripristino, di una ricomposizione morfologica o più genericamente di un recupero ambientale, tenendo anche conto che molte zone dell’isola sono a rischio frana. Allo stesso modo non esistono sull’isola impianti di gestione dei rifiuti ed è molto difficile trovare spazi adeguatamente ampi per trattare questi materiali e renderli utilizzabili a costi sostenibili.

In questo ambito ISPRA ed ARPAC hanno prodotto un documento tecnico (datato 11/01/2023) con il quale sono state fornite le indicazioni per la gestione sia del materiale già rimosso e allocato nei siti di deposito temporaneo, (sostanzialmente rifiuti), ma soprattutto del materiale detritico franato dalla montagna, “non ancora antropizzato”, costituito visivamente da massi di grandi dimensioni, molti frammenti vegetali (tronchi, fronde, …) anche di grandi dimensioni, porzioni di muratura e materiali edili derivanti dalla distruzione di edifici e loro pertinenze.

Per quest’ultimo, ISPRA ed ARPAC, hanno fornito gli elementi per una gestione come rifiuti, sottoprodotto, end of waste, e controindicazioni per l’utilizzo per ripascimenti.

Infine, ma non per importanza, c’è stata il problema del dragaggio del porto di Casamicciola invaso dai materiali trascinati dalla frana che, oggettivamente, ostacolava le normali attività del porto.

Per la gestione di questi materiali la Struttura commissariale, nel valutare varie ipotesi e scenari, si è avvalsa del supporto di autorevoli Enti quali il Ministero Ambiente, ISPRA, Università, il Dipartimento di Protezione Civile, Regione Campania ed ARPAC, A. Dohrn, ecc.

Si sono tenute numerose e frenetiche riunioni per valutare le varie opzioni e scenari. É stata emanata un’apposita ed importantissima Ordinanza, la n. 8 del 25 febbraio 2023, avente per oggetto le “Misure di semplificazione, accelerazione ed attuazione delle attività di caratterizzazione, progettazione, dragaggio e riutilizzo dei sedimenti del porto di Casamicciola Terme”. Con tale ordinanza sono stati definiti i ruoli dei vari soggetti coinvolti nelle attività di dragaggio (proponente, attuatore, autorità competente al rilascio dell’autorizzazione, dei pareri previsti dalla norma, etc.). In particolare, all’art. 4 dell’Ordinanza, nel sancire che le attività di campo legate al prelievo di campioni o a misure specifiche nel sito di partenza e in quello di dumping fossero condotte dal Soggetto Attuatore per un tempo non superiore ai 10 giorni, ha previsto, ai fini dei controlli di competenza, che ARPAC acquisisse il 10% del campione, ai sensi del DM 173 del 15 luglio 2016, per le indagini chimiche, ecotossicologiche, fisiche dei sedimenti, prevedendo anche tempi strettissimi (25 gg) per l’invio dei risultati dei laboratori

ISPRA ed ARPAC hanno garantito una supervisione scientifica ed un controllo in fase di caratterizzazione, mediante ispezioni e campionamenti/analisi in contraddittorio e supervisione durante il dragaggio.

Il progetto prevedeva il dragaggio dei fondali interessati dalla frana ed era finalizzato a garantire la sicurezza della navigazione all’interno del porto di Casamicciola, per navi con pescaggio fino a 4.5 m a pieno carico e con specifico riguardo al bacino di evoluzione (normalmente impegnato anche per l’ancoraggio e successivo accosto in andana al molo di sopraflutto).

Le analisi condotte da ARPAC sono state di tipo chimiche ed il set chimico-analitico, definito sulla base di quanto riportato nell’allegato tecnico del DM 173/16, ha riguardato gli IPA, PCB, Metalli e Metalloidi, Pesticicidi (organoclororurati), COT, Composti organostannici.

Sono state eseguite anche analisi eco-tossicologiche sia da ISPRA che da ARPAC, per le quali è stata individuata una batteria di saggi biologici con 3 organismi, appartenenti a gruppi tassonomici diversi, così come previsto dall’Allegato tecnico al DM 173/2016.

I n. 10 campioni di sedimento di controllo, sono stati campionati dal personale Arpac, che ha supervisionato tutte le operazioni di campionamento nei giorni 30 e 31 marzo c.a.

Dalla disamina della documentazione presentata e dalle attività di controllo effettuate da ARPAC in collaborazione con ISPRA, si evidenzia che le procedure di prelievo, analisi ed elaborazione dei risultati sono state eseguite in linea con quanto previsto dall’Allegato tecnico al DM173/2016.

Riguardo l’attività di confronto effettuato da ARPAC ed ISPRA sulle analisi di caratterizzazione di nr. 10 campioni di sedimento, si rileva che, nonostante alcune differenze di classe per alcuni campioni, dovute probabilmente ad una elevata eterogeneità dei materiali, l’opzione di gestione del sedimento praticabile per tutte le aree unitarie rappresentate nel campionamento congiunto (ancorché considerando l’accorpamento delle aliquote dei livelli corrispondenti nella medesima area unitaria), è comunque l’immersione in mare. Tale eterogeneità dovrà essere ben attenzionata nella fase di gestione.

Il Direttore Marro ha personalmente ringraziato tutti il personale di campo e di laboratorio del Dipartimento ARPAC di Napoli per l’impegno profuso che ha consentito di conseguire gli obiettivi previsti dalle ordinanze, in tempi record.

Durante il convegno, numerosi sono stati gli apprezzamenti del lavoro svolto da ARPAC: da quelli iniziali del Commissario Delegato Legnini, che ha personalmente ringraziato l’Agenzia per il supporto tecnico scientifico fornito al Sindaco di Casamicciola T, Giosi, a F. De Deo dell’ANCIM.

Anche i relatori tecnici al convegno (ing. Sutera per la società Mandataria, dott.ssa Renzi per la Bioscienze Research) hanno evidenziato come la fattiva collaborazione con ISPRA ed ARPAC, sin dalle fasi progettuali, ha rappresentato un modello da imitare per finalizzare al meglio gli interventi ambientali realizzati facilitando sia il percorso autorizzatorio che quello di controllo e monitoraggio.

Il dott. Marro ha evidenziato come gli elogi all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, formulati da autorevoli rappresentati delle istituzioni assumono maggior valore in un contesto come quello di Remetech, centro di riferimento in materia di bonifica e risanamento ambientale.