Continuiamo ad occuparci di nucleare e di Sogin, la società di Stato, interamente partecipata dal MEF, responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, compresi quelli prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare.
Il 7 settembre si è tenuta, in diretta streaming, la sessione plenaria di apertura del Seminario Nazionale che ha l’obiettivo di approfondire, con tutti i soggetti interessati, gli aspetti tecnici legati al progetto del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco tecnologico, a seguito della pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), avvenuta il 5 gennaio scorso.
I lettori più interessati all’argomento ricorderanno che della vicenda ci siamo già interessati: Parliamo della complessa procedura tecnica finalizzata all’individuazione di un sito idoneo ove stoccare in sicurezza i rifiuti radioattivi sinora prodotti in Italia prima dello stop al nucleare e quelli che continuano a prodursi in seno alle attività consentite prima citate. Procedura dicevamo lunga e complessa che, forse per la prima volta in questo Paese, vede un approccio di tipo realmente partecipativo e decisionale delle comunità territoriali interessate oltreché di quelle scientifiche, sindacali, culturali e associative ovvero dei “portatori di interesse qualificati”.
Il seminario di cui parliamo, aperto da Vannia Gava, Sottosegretario al Ministero della transizione ecologica e da Emanuele Fontani, AD di Sogin, è appunto il primo passo del percorso partecipativo all’esito del quale la stessa Sogin dovrà elaborare una nuova mappatura, denominata CNAI – Carta Nazionale delle Aree Idonee, che verrà nuovamente sottoposta ai pareri del Ministro dello sviluppo economico, dell’Ente di controllo Isin, del Ministro dell’ambiente e di quello delle infrastrutture.
La seduta plenaria del 7 settembre, a cui hanno partecipato importanti personalità tecnico scientifiche esperte della materia, che per brevità non indichiamo, si è conclusa dando risposta diretta ai primi 14 quesiti sull’argomento esposti nel corso dell’incontro. Tale modalità di interlocuzione verrà replicata anche nelle prossime sessioni di lavoro (per un totale di nove incontri, tutti in diretta streaming sul sito dedicato seminariodepositonazionale.it.) che continueranno sino al 24 novembre di quest’anno ed il cui resoconto, da cronoprogramma, verrà pubblicato il 15 dicembre-
In aggiunta agli aspetti tecnico scientifici veri e propri, verranno illustrate e discusse le tematiche e le relative proposte relative alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente, e i benefici economici e di sviluppo territoriale collegati alla realizzazione dell’opera e alle misure compensative previste. Queste ultime materie in particolare verranno affrontate nelle sei sessioni di lavoro territoriali, che interesseranno le aree potenzialmente idonee presenti nelle regioni coinvolte: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna.
Pare che la richiesta partecipativa sia stata veramente alta, sicché “…considerate le numerose richieste ricevute, Sogin ha prorogato al 30 settembre il termine entro il quale tutti i soggetti, invitati con lettera trasmessa il 10 agosto 2021, possono iscriversi a partecipare ai lavori del Seminario Nazionale, avviati il 7 settembre scorso…”
La fame di partecipazione ai processi decisionali evidentemente è così forte che ha sorpreso gli stessi operatori, cui evidentemente va dato atto di aver individuato e messo in pratica un meccanismo efficace.
Vi terremo aggiornati!