Alla fine dello scorso novembre, vi abbiamo aggiornato sullo stato dell’arte relativo all’avvio dei lavori di adeguamento dell’aeroporto di Pontecagnano e alla fusione tra GESAC e Costa d’Amalfi, ossia tra gli scali di Napoli e Salerno.
Sul fronte dei lavori si era in attesa dell’approvazione del progetto da parte del direttore generale del Ministero delle infrastrutture e Trasporti, Poletti. Sembrava una cosa rapida, invece niente ancora e il bando non può essere pubblicato.
Sul fronte fusione invece … tutto tace lo stesso. L’aeroporto di Salerno necessita della concessione totale interministeriale, altrimenti non si può procedere, da parte del MIT e del MEF. Toninelli e Tria, per intenderci. Ma dall’istanza presentata nel gennaio 2018 ad oggi, i Ministeri non hanno ancora risposto.
Allora, il Consorzio pubblico proprietario della società Costa d’Amalfi che gestisce lo scalo, ha chiesto lumi al MIT. Siamo andati a ficcanasare e ci hanno detto che è stato inviato un sollecito, un forte invito, con tanto di scadenza. Se per il 15 febbraio non ci sarà risposta, partirà una diffida a tutti gli effetti. E se il Ministero non risponde neanche a quella? Si vedrà. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità.
Pare che non sia un problema politico, ma solo burocratico. Però la politica ci mette del suo a non fare niente. Eppure, proprio a noi il Viceministro Siri aveva assicurato che “stiamo mettendo a punto le carte, sono fiducioso, sta andando avanti”.
Ma sembra che la cosa stia in mano al MEF. A Salerno sperano che il nuovo Capo di Gabinetto, Carbone, ex Consigliere di Stato napoletano, smuova qualcosa.
E Gesac dal canto suo cosa fa? Ci dicono che il nuovo amministratore delegato Barbieri sia molto interessato all’operazione. Anche perché Capodichino i suoi 80.000 movimenti li ha esauriti e non può più prendere neanche un aereo.
La burocrazia è maledetta, si sa, però i nostri tanto decantati manager potrebbero pure inventarsi qualcosa. Altrimenti non c’è differenza.