Si erano perse le tracce della tanto sbandierata nascita della Rete Aeroportuale Campana, il famoso driver dello sviluppo della domanda turistica che dovrebbe allargare la catchmet area di riferimento articolando le diverse componenti del traffico aereo sullo scalo di Capodichino, aeroporto “strategico” gestito dalla GESAC, e su quello di Pontecagnano, aeroporto di “interesse nazionale” gestito dalla Costa d’Amalfi, società pubblica.
Il programma, come rappresentato ad inizio anno dagli amministratori, prevedeva l’affidamento dei lavori di adeguamento della pista dell’aeroporto di Salerno entro l’estate, con l’obiettivo di averla disponibile per l’estate 2019, e, a stretto giro, la fusione per incorporazione tra GESAC (incorporante) e Costa d’Amalfi.
Allo stato niente gara e niente fusione. Da Napoli un silenzio distratto, forse dal fascino dei velivoli milanesi, e da Pontecagnano ripetute rassicurazioni d’ufficio.
Allora siamo andati alla fonte e lunedì scorso, a margine di un incontro pubblico, abbiamo chiesto lumi sulla fusione tra le due società ad Armando Siri, sottosegretario alle infrastrutture e trasporti: “Noi ci stiamo impegnando per farla. Ho ricevuto i dirigenti, ne abbiamo parlato, abbiamo parlato con GESAC, abbiamo parlato con tutti. Stiamo mettendo a punto le carte. Sono fiducioso. Sta andando avanti”.
Promesse politiche? No, ci aveva detto la verità. Ieri, 28 novembre, al Ministero delle infrastrutture, si è tenuta la conferenza di servizi per l’approvazione del relativo master plan che si è chiusa favorevolmente nella stessa giornata. Presenti i Comuni di Bellizzi, Pontecagnano Faiano e Montecorvino Pugliano, la Provincia di Salerno, l’ARPAC, il MIBAC, la Regione Campania.
A questo punto tocca all’ENAC approvare il progetto di potenziamento infrastrutturale, e pare che sarà una cosa veloce, poi dovrà esprimersi il direttore generale del MIT Poletti, anche qui si parla di un passaggio rapido che potrebbe andare a buon fine addirittura entro l’anno. A questo punto, potrà essere pubblicato il bando di gara per l’affidamento dei lavori.
Se la burocrazia non ci avrà prima uccisi tutti, questo dovrebbe sbloccare la procedura della fusione, che però può avvenire solo tra soggetti dotati di “concessione totale interministeriale”, MIT e MEF, che GESAC, ovviamente, ha ma il Costa d’Amalfi no e deve ottenerla.
Non è un racconto del terrore, è il nostro Paese e siccome, nonostante tutto, ci piace e stiamo aspettando che si concretizzino gli investimenti sul nostro sistema aeroportuale con il bagaglio di lavoro e sviluppo che dovrebbero portare, gli staremo col fiato sul collo.
di Redazione