Era oggi – il 20 di maggio 2022 – la giornata pompeiana memorabile di Dario Franceschini e del suo primo Dioscuro Pompeiano Massimo Osanna, che intanto ha fattivamente contribuito a far gemmare a Pompei il Secondo Dioscuro Pompeiano Gabriel Zuchtriegel. Il ministro Franceschini era il destinatario della massima onorificenza comunale, cioè le Chiavi della Città di Pompei, mentre il Direttore Osanna era invece destinatario della carica di Cittadino Onorario di Pompei – come il Sindaco Lo Sapio aveva comunicato già molti mesi fa.
Il navigato politico è arrivato in perfetto orario come da Cerimoniale e si è brevemente intrattenuto con i rappresentanti della stampa, avidi di dichiarazioni che ha centellinato come nel suo stile. Iniziata poi la Cerimonia laica Franceschini si è detto commosso davvero e senza retorica, quando ha accettato dalle mani stesse del Sindaco Lo Sapio la simbolica chiave in oro massiccio della città di Pompei, con l’invito a sentirsi cittadino pompeiano per sempre.
Il Soprintendente Osanna – promosso per meriti riconosciuti dal Ministro Franceschini stesso da Direttore del Parco Archeologico di Pompei a Roma, come Segretario Generale dei Musei Statali – ha accolto il conferimento di Cittadino onorario impegnandosi ad operare affinché il “modello Pompei” si imponga anche oltre i confini nazionali per la sua efficacia collaudata.
Un Ministro in carica e in visita ufficiale – come è stato oggi per Dario Franceschini – ha varcato poche volte l’ingresso dell’Aula del Consiglio Comunale di Pompei, ospitato nell’Ottocentesco Palazzo dei Conti De Fusco, Municipio di Pompei. Infatti, a memoria del vostro cronista – quindi fallace come quella degli umani – l’Aula Consiliare comunale della Città di Pompei, che pure ha ospitato politici di ogni caratura dalla propria istituzione avvenuta nel 1928, ha ospitato invece come Ministri in carica soltanto Antonio Segni, Giulio Andreotti e Claudio Signorile.
I primi due Democristiani della DC e il terzo Socialista del PSI. E Signorile si era precipitato a Pompei nell’anno 1986 come Ministro dei Trasporti in carica nel tentativo – poi purtroppo fallito – di bloccare il sabotaggio da parte dei No Tutto di quegli anni difficili, contrari alla Strada Parco CircumArcheologica e alla grande Biblioteca di Pompeianistica per le cui realizzazioni il Comune di Pompei era stato già assegnatario di circa sessanta miliardi di lire del 1985. La somma era al tempo stratosferica per opere da realizzarsi nel territorio della Pompei nuova, rimasta al palo negli ultimi trent’anni e anche oggi cenerentola comprensoriale nella spartizione dei fondi PNRR del CIS Vesuvio-Pompei-Napoli.
Stamani però non si doveva mettere riparo a nessun suicidio politico/amministrativo, ma piuttosto celebrare la nuova vita degli Scavi di Pompei, rimessi in corsa a livello europeo dal Ministro Franceschini attraverso il Soprintendente Massimo Osanna e anche, in misura decisiva, grazie all’allora Generale Giovanni Nistri. Quest’ultimo ha potuto infatti operare rapidamente sul campo con la sua Segreteria Tecnica, che fu popolata appositamente di tecnici e professionisti di varie discipline, i quali sono riusciti a tenere il passo della spesa prevista dalla Comunità Europea, come sia Franceschini che Osanna hanno ricordato e riconosciuto lealmente nei rispettivi discorsi di ringraziamento.
Antonio Ferrara, autorevole firma di “Repubblica” ha svolto il ruolo del moderatore e regista della Cerimonia, cui ha collaborato il silente ma efficace cerimoniere del Comune, il Consigliere Mario Estatico. Il Giornalista ha ringraziato la Stampa presente affermando che la narrazione di Pompei è profondamente cambiata negli ultimi anni – in meglio ovviamente. Il Sindaco Lo Sapio ha aggiunto che Pompei oggi è affidata al nuovo Direttore Zuchtriegel che ha il merito oggettivo – come rappresentante della Pompei antica – di avere messo piede al Comune di Pompei per la prima volta dopo il grande Soprintendete Maiuri, cioè dopo circa tre quarti di secolo di reciproca lontananza, non più proponibile per il futuro. L’Arcivescovo Tommaso Caputo – chiamato al microfono da Antonio Ferrara – ha concluso riaffermando la fiducia nella collaborazione per il rilancio della Città nuova di Pompei, che vanta comunque il mirabile monumento del santuario Mariano ultrasecolare.
Un’unica nota stonata, in una mattinata di cordialità a tutto tondo, dobbiamo comunque riportare per dovere di cronaca: la Città di Pompei, quella viva, è stata distratta e assente, salvo far sentire i clacson di un traffico impazzito per i divieti imposti per la sicurezza della Cerimonia. E a stento si è riempita la sala del Consiglio comunale, nonostante la folta presenza per certi aspetti “d’ufficio” di stampa, vigili urbani e forze dell’ordine, politici comprensoriali e attachés vari, ministeriali e comunali, previsti e non dal cerimoniale nel caso di visite ufficiali di Ministri e altre alte Autorità della nostra Repubblica.