Sul Corriere del Mezzogiorno di ieri è apparso un articolo di Piero De Luca, figlio del nostro Governatore, sul tema delle prossime elezioni comunali in Campania. L’onorevole Piero si è espresso, a differenza del padre, da quadro organico del partito (il PD) nelle cui liste è stato eletto deputato (a Caserta, perché a Salerno non ci è riuscito). Addirittura quasi assumendo, di fatto, il ruolo di segretario politico regionale (chissà quanto ne sarà stato contento Annunziata).
Diciamo questo perché Piero ha esplicitamente proposto “un modello di azione” per le prossime amministrative. E cosa prevede questo modello? Che a Caserta e Salerno vengano ricandidati i sindaci uscenti di centrosinistra. A Benevento benedice la riconferma di Mastella. Che in verità non sarebbe proprio di centrosinistra, ma alle scorse regionali ha sostenuto De Luca padre e va ricompensato. A Napoli invita ad andarci piano. A non fare il totonomi ed aprire alla società civile. Quasi per caso cita Enzo Amendola, non è chiaro se per bruciarlo o lanciarlo. Se non è questo un discorso da segretario regionale.
Ma è a Salerno che la situazione si fa intrigante. Il tavolo di concertazione aperto tra le liste che hanno appoggiato De Luca senior alle regionali, avrebbe infatti dato il via libera alla ricandidatura dell’attuale Sindaco Enzo Napoli. Che non viene accreditato di un grande appeal elettorale. Azione di Calenda, ben rappresentata in Consiglio ma assente al tavolo per non aver sostenuto De Luca, pare non abbia gradito. Si bisbiglia di un certo malessere per la scelta fatta. Inoltre, chiudendo la partita su Enzo Napoli, di fatto sono state escluse sia la candidatura di un giovane della generazione di Piero (Vincenzo Luciano?), sia la candidatura di Roberto De Luca, fratello di Piero, che notoriamente aspira a diventare sindaco. Ma la disciplina di famiglia gli impedirà con ogni probabilità di fare polemiche.
Intanto dal centrodestra e dal M5S buio pesto.