E siamo arrivati all’Arpac Multiservizi. Nel nostro percorso informativo (in calce troverete i link delle puntate precedenti) abbiamo saltato un paio di capitoli “burocratici” della relazione di fine triennio del direttore generale Stefano Sorvino (non ce ne vorrà, spero) e siamo arrivati alla famosa società partecipata dell’Agenzia.
Famosa perché l’Arpac è l’unica Agenzia ambientale italiana ad essere proprietaria al 100% di una società di ben 270 dipendenti, che svolge esclusivamente attività di global service a supporto dell’Agenzia stessa. Ossia “la gestione dei servizi strumentali” dell’Arpac. Fu creata a suo tempo per dare un po’ di posti di lavoro, senza però fissarne con chiarezza gli obiettivi. Cosa, cioè, avrebbe dovuto concretamente fare e come sarebbe stata finanziata. Tanto che venne messa in liquidazione per i troppi debiti e per la mancanza di commesse. Poi, nel 2015, lo stato di liquidazione venne revocato e nell’ultimo triennio ne è stato completato il processo di risanamento finanziario. Qualcosa come oltre 28 milioni di euro.
Ma, soprattutto, sono state finalmente definite le prestazioni secondo le effettive esigenze dell’Agenzia e razionalizzata la gestione, “in un clima di ritrovata armonia”. In passato, infatti, le vertenze sindacali erano state a dir poco calde. L’Arpac Multiservizi si occupa oggi della manutenzione ordinaria e straordinaria, pulizia e custodia di tutte le sedi dell’Agenzia. Svolge servizi di supporto al monitoraggio ambientale, al censimento di siti inquinati, alla gestione dei sistemi informativi per l’ambiente e via dicendo. La “vigilanza antiroghi” ed il supporto operativo anche nella Terra dei Fuochi.
Molto bene, però ci resta un dubbio. Se gli addetti della Multiservizi svolgono un ruolo strumentale necessario, allora andrebbero sostanzialmente conteggiati tra i dipendenti dell’Agenzia. Aldilà del rapporto di lavoro formale. Quindi i dipendenti Arpac non sarebbero 530, ma 800. Cioè già in linea con la dotazione cui avrebbe diritto. Altrimenti, vorrebbe dire che il lavoro che svolgono potrebbe, almeno in parte, essere tranquillamente esternalizzato.
E’ una vecchia questione che riguarda l’utilizzo delle nostre tasse. Sulla quale l’Arpac può intervenire fino a un certo punto. Può razionalizzare, ottimizzare, risanare, garantire i livelli occupazionali. E lo ha fatto bene negli ultimi tre anni. Ma non può prendere decisioni “strutturali”. Queste spettano alla politica regionale. Campa cavallo…
Puntate precedenti: https://www.genteeterritorio.it/arpac-sorvino/ – https://www.genteeterritorio.it/arpac-conti/ – https://www.genteeterritorio.it/come-funziona-larpac-3-il-personale/