Franco Picarone, consigliere PD uscente, presidente della commissione bilancio della Regione Campania. Già assessore con De Luca al Comune di Salerno per varie consiliature, al bilancio e alle attività produttive. Membro dell’Assemblea Nazionale del PD. Bancario, analista finanziario. Oggi è candidato nella circoscrizione di Salerno per la lista del Partito Democratico a sostegno del candidato Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Oltre alla lista nella quale si colloca la sua candidatura, ce ne sono altre 14 a sostegno di De Luca. Qual è il tratto distintivo della sua lista rispetto alle altre convergenti nello stesso schieramento? In altri termini, perché un elettore che è orientato a votare De Luca come Presidente dovrebbe poi scegliere la vostra lista invece che un’altra?
Perché il PD è l’unica lista delle 15 strutturata su un partito solido nazionale, riformista ed europeista. Rafforzare il PD alle regionali significa rafforzare la Campania e De Luca, perché è l’unica lista ad avere proiezione nazionale e potrà far avere alla nostra regione più peso a Roma sulle partite importanti (Recovery Fund, Mes, Sure) da trattare.
E all’interno della sua lista, perché lei e non un altro? Qual è la sua personale ‘promessa elettorale’ qualora fosse eletto?
Sono riferimento solido del progetto di governo che fa capo a Vincenzo De Luca. Ne conosco il modo di lavorare molto esigente e gli obiettivi. C’è fiducia reciproca. Si lavora bene da anni. Sono dirigente politico di partito.
Ci dice tre obiettivi, in ordine di priorità, per i quali lei e il Partito Democratico vi batterete nei primi due anni di mandato?
Progredire ulteriormente nell’assistenza sanitaria fino a portare la Campania tra le prime tre regioni per qualità della nostra sanità. Completare il ciclo di assunzioni nella P.A. Portare a regime il ciclo integrato dei rifiuti e idrico.
Un suo appello agli elettori sintetizzato in uno slogan
Dateci fiducia ancora una volta: siamo più credibili degli altri due poli. Uno lo abbiamo già visto all’opera. Ha lasciato il nulla o disastri amministrativi (ad esempio i miliardi di disavanzo di bilancio o la sanità commissariata). Gli altri sono in contestazione permanente ma non hanno mai mostrato alcuna capacità di governo.