Ormai ci siamo quasi. Fra meno di un mese, il 20 e 21 settembre prossimi, si vota. E per cosa si vota? Per molti sarà una vera e propria sbornia elettorale. Se tutti gli italiani saranno infatti chiamati ad esprimersi sul referendum per il taglio dei parlamentari, in ben sette Regioni e 1.184 Comuni si svolgeranno le amministrative. E non basta. Si terranno anche le suppletive per due nuovi Senatori. A qualcuno toccherà quindi votare contemporaneamente per il referendum, per il Governatore e per il Consiglio regionale, per il Sindaco e per il Consiglio comunale, per il Senato. Una sbornia, appunto. Ma procediamo con ordine.
Referendum. Normalmente in Italia i referendum sono abrogativi. Si vota cioè per cancellare una legge che non piace. Si vota SI per dire NO. Questa volta, ed è la quarta, il referendum è confermativo. Si vota per confermare una legge che altrimenti salta. Si vota SI per dire SI. La legge in questione è quella, approvata l’anno scorso, che modifica la Costituzione riducendo il numero dei parlamentari: da 630 a 400 alla Camera e da 315 a 200 al Senato. Non avendo ricevuto in Parlamento i 2/3 dei voti, deve essere sottoposta al vaglio dei cittadini. Il quesito formale è il seguente: Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 12 ottobre 2019?
Regionali. Si vota in Campania, Puglia, Marche, Toscana, Liguria, Veneto e Val d’Aosta. Nel Veneto il presidente uscente e ricandidato è Zaia del Centrodestra. Al quale sono contrapposti Arturo Lorenzoni per il PD ed Enrico Cappelletti per il M5S, più altri. In Liguria l’uscente Giovanni Toti se la vedrà con Ferruccio Sansa, espressione del Centrosinistra e dei 5Stelle. In Toscana la partita è fra Eugenio Giani (csx), Susanna Ceccardi (cdx), Ivana Galletti (M5S) ed altri. Nelle Marche Maurizio Mangialardi (csx), Francesco Acquaroli (cdx) e Gianluca Mercorelli (M5S). In Puglia l’uscente di Centrosinistra Michele Emiliano contro Raffaele Fitto per il Centrodestra e Antonella Laricchia per i 5Stelle (ed altri). In Val d’Aosta si vota per il Consiglio regionale ma non per il presidente. In Campania, siccome siamo sempre all’avanguardia, i candidati principali sono esattamente gli stessi di cinque anni fa e quasi gli stessi di dieci anni fa. Vincenzo De Luca, uscente, per il Centrosinistra. Stefano Caldoro, già governatore, per il Centrodestra. Valeria Ciarambino per i pentastellati. Si aggiungono Giuliano Granato (Potere al Popolo), Luca Saltalamacchia (Terra), Sergio Angrisano (Terzo Polo), Gabriele Nappi (Naturalismo) e Giuseppe Cirillo (Partito delle Buone Maniere).
Comunali. Il 20 e 21 settembre si tiene il primo turno. L’eventuale ballottaggio il 4 e 5 ottobre. In Sicilia e in Sardegna le date sono diverse. La popolazione coinvolta è di quasi 8milioni di anime e quasi 7milioni di elettori. Come detto, i Comuni al voto sono 1.184 e i consiglieri da eleggere 15.434. In Campania vota circa un milione di elettori, rappresentativo di quasi 1,2 milioni di abitanti. 85 Comuni (di cui 26 oltre i 15.000 ab.) per 1.250 consiglieri. Il più popoloso è Giugliano, terza città della Campania.
Suppletive Senato. Riguardano il Collegio uninominale 03 Sardegna e 09 Veneto. Il Collegio sardo comprende tutta la provincia di Sassari e parte di quella di Nuoro. 4 i candidati per circa 467mila votanti. Il Collegio veneto comprende qualche decina di Comuni che non stiamo ad elencare. 3 i candidati per circa 352mila votanti. In entrambi i casi si vota per sostituire Senatori recentemente scomparsi.
Noi faremo del nostro meglio per raccontarvi i candidati e gli schieramenti. Ma in questo quadro così affollato e nell’attuale emergenza, in quanti andranno a votare?