“… C’è un chiacchiericcio quotidiano, un bla bla costante e continuo che spesso affiora sulle pagine dei giornali, soprattutto nei titoli, che ci descrive come un governo attendista, incapace di prendere decisioni risolute. La realtà dei fatti dice il contrario …
… Questo Governo ha assunto decisioni mai prese nella storia repubblicana …
… Noi abbiamo preso decisioni ferme e risolute e siamo pronti a prenderle nell’interesse del Paese anche in futuro. Noi siamo quelli dei protocolli di sicurezza più solidi e intransigenti …”
Poco più di una settimana fa il Presidente del Consiglio Conte pronunciava queste parole a margine dell’incontro a porte chiuse con i tre leader di Cgil, Cisl e Uil per rispondere in maniera decisa alle critiche che sta ricevendo, ormai da diverso tempo e da più parti, che lo accusano di essere a capo di un Governo che ama fare proclami ma che non sa prendere decisioni.
Considerato che nelle stesse ore il centrodestra ritornava unito in Piazza del Popolo per una manifestazione contingentata dalla quale partiva la sfida alle forze di governo, anche in vista delle elezioni amministrative di autunno, e dalla quale i leader hanno indicato in modo unanime nuove elezioni politiche come unica soluzione al rilancio ed al superamento della crisi che vive il Paese, possiamo affermare senza timore di smentita che ci troviamo in piena campagna elettorale.
Premesso che tutto rientra nella logica del funzionamento di un sistema democratico, e che siamo ovviamente concordi che il confronto, e talvolta anche lo scontro, tra le diverse posizioni in campo sono una ricchezza imprescindibile, il dubbio che il nostro Paese abbia in questo momento bisogno d’altro è legittimo.
Proprio in virtù di questa considerazione auspichiamo che l’incontro di pochi giorni fa tra Il Presidente Conte e il capo del governo spagnolo Pedro Sanchez abbia un seguito nelle prossime sessioni del Consiglio Europeo. Entrambi i leader concordano che chiudere la partita del Recovery Fund, così come proposto dalla Commissione, e soprattutto farlo al più presto, è indispensabile per garantire un aiuto valido alle economie sempre più compromesse delle varie nazioni ed è la strada maestra per scorgere nel futuro del nostro continente la realizzazione degli Stati Uniti d’Europa. E se anche la Cancelliera tedesca Angela Merkel parlando al Parlamento Europeo ribadisce che “…L’obiettivo comune è trovare un’intesa rapidamente (sul Recovery fund) perché tutti abbiamo un monito davanti agli occhi: l’abisso della crisi economica, non possiamo perdere tempo…”, allora diventa più agevole credere che siamo vicini al raggiungimento di un obiettivo totalmente impensabile soltanto qualche mese fa.
Intanto nei prossimi giorni il Governo chiederà al Parlamento di votare per una proroga fino al 31 dicembre dello “stato di emergenza” per il contenimento dei contagi da Coronavirus; speriamo tutti a fine anno di poter dire che è stato un eccesso di zelo.