Quattro blocchi di prua per altrettante navi militari, destinate alla Marina francese, saranno costruiti qui da noi a Castellammare di Stabia dalla Fincantieri. Le consegne saranno scaglionate fino al 2027 e le sezioni verranno poi assemblate con quelle realizzate a Saint Nazaire. Si tratta di un primo passo verso il grande polo cantieristico, fortemente voluto da Giuseppe Bono, che nascerà dalla sinergia con la francese Chantiers de l’Atlantique.
Oggi si tratta di navi militari. Domani potrebbe (e dovrebbe) trattarsi di navi speciali, di mega e giga yacht, di trasformazioni navali e via dicendo. Ma in attesa che l’Europa benedica l’intesa italo-francese, quella appena avviata a Castellammare è una grande collaborazione. Sulla quale costruire il futuro dell’intera città e che contribuirà in maniera importante allo sviluppo economico di tutta la Campania.
Quando il nostro Consiglio comunale conferì all’unanimità la cittadinanza onoraria a Fincantieri, auspicò un piano industriale che avesse al centro lo sviluppo dei canteri stabiesi, aumentandone la capacità produttiva e, soprattutto, i livelli occupazionali. “La Regione quanto è disposta ad investire su questo territorio?” Chiese il Sindaco Cimmino.
Ebbene, quanto ha investito e cosa ha fatto finora? Davvero poco. E cosa prevedono nei loro programmi i candidati alla presidenza della Campania? E’ sulla base delle risposte a queste domande che il territorio dovrà fare le sue scelte di voto a settembre.
I cantieri stabiesi vanno infatti ristrutturati. L’ampliamento del porto sull’altro versante permetterebbe di realizzare finalmente un bacino di costruzione con ben altra capacità produttiva. Non solo tronconi di navi. Si potrebbe così tornare ai mille addetti di una volta e i lavoratori rientrerebbero da La Spezia, Trieste, Genova.
Il progetto LSS (Logistic Support Ship) è parte di un programma pluriennale che riguarda tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia. Un’occasione da non perdere per porre il tema del ruolo dello stabilimento di Castellammare nella strategia industriale del Gruppo, per incalzare la Regione sugli indispensabili investimenti sul territorio.
Stabilità e sviluppo a garanzia di nuovi posti di lavoro in un’ottica di certezze di lungo periodo.