L’Autore è il dirigente della Regione Campania responsabile del risanamento ambientale del bacino idrografico del Fiume Sarno.
Proviamo a sintetizzare quali sono ed in cosa consistono le attività in corso finalizzate al “Risanamento ambientale del bacino idrografico del fiume Sarno”.
Il bacino del fiume Sarno occupa una superficie complessiva di oltre 600 kmq, pari ad oltre il 5% dell’intera superficie della Regione Campania, ed interessa 38 comuni per una popolazione complessiva di 720.000 abitanti. E’ delimitato a nord-ovest dai versanti del complesso Somma-Vesuvio, a sud-ovest dal golfo di Napoli, a sud dalla Penisola Sorrentina e dai Monti Lattari, a nord e a nord-est rispettivamente dai monti di Sarno e di Solofra. Il fiume nasce alla base dei Monti di Sarno, a quote intorno a 30 m s.l.m. La portata delle sorgenti, ormai completamente captate, si è ridotta drasticamente fino a provocare la scomparsa delle emergenze naturali di S. Mauro. Il reticolo idrografico naturale è connesso idraulicamente ad una rete di canali di bonifica della Piana. L’asta principale del fiume Sarno, lunga 24 km, riceve lungo il suo sviluppo gli apporti dei due sottobacini montani dei Torrenti Solofrana e Cavaiola.
Il duplice obiettivo che ci siamo posti, da subito, è stato quello di assicurare – per questo bacino idrografico così articolato – tutte le azioni necessarie finalizzate al completamento del sistema fognario-depurativo ed alla mitigazione del rischio idraulico.
Anche il bacino idrografico del fiume Sarno, infatti, è caratterizzato dalla presenza di un sistema fognario misto, che cioè convoglia non solo le portate nere fecali ma anche le acque di ruscellamento fino ad un valore stabilito (in genere pari a 5 volte la portata media nera). Oltre questo valore, le fognature “sfiorano”, scaricando in un corpo ricettore naturale o artificiale le portate eccedenti.
Ne consegue, come è evidente, che affrontare il tema ambientale del Sarno significa affrontare contemporaneamente questioni di carattere igienico-sanitario ed idraulico.
Vediamo allora quali sono gli interventi fognario-depurativi in corso:
- nell’ambito del comprensorio Medio Sarno è in fase di realizzazione il collettore sub1: ormai completata la linea 1 Pompei, sarà a breve completamente ultimato anche il ramo di Angri;
- il collettore sub2, dopo un travagliato percorso amministrativo, è ora in fase di rifunzionalizzazione: ultimato il tratto di collegamento con il collettore sub3, sono in corso gli interventi per il ramo Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Poggiomarino e Striano;
- sono ultimate e da porre in esercizio le reti fognarie comunali di Pompei, San Giuseppe Vesuviano e Terzigno; sono in corso i lavori a Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Scafati, Striano e Sarno.
È in corso di definizione un Accordo di Programma tra Regione Campania ed Ente Idrico Campano (EIC), al fine di poter accelerare l’attuazione degli interventi finalizzati ad assicurare la copertura del 100% del sistema fognario-depurativo del bacino idrografico.
E veniamo, quindi, agli interventi di mitigazione del rischio idraulico.
Sono appena state ultimate le attività relative alla caratterizzazione delle terre presenti nella vasca Fornillo a Terzigno e dei sedimenti e delle acque presenti nella vasca Pianillo a S. Giuseppe Vesuviano. Alla vasca Pianillo, solo l’utilizzo di una gru da 200 tonnellate ha consentito il varo un pontone per poter eseguire le trivellazioni necessarie ad una profondità di 5 m dal fondo della vasca, in presenza di un battente d’acqua di oltre 8 m.
La messa in esercizio del collettore sub2, di cui abbiamo già parlato, consentirà l’allacciamento delle reti fognarie di S. Giuseppe Vesuviano e Terzigno, già ultimate, e pertanto, prima l’esecuzione degli interventi di manutenzione straordinaria delle vasche e, a seguire, la loro trasformazione da vasche di accumulo dei sedimenti in vasche di laminazione delle portate in ingresso.
Nell’ambito dell’aggiornamento delle ipotesi progettuali contenute nello studio del 2007 finalizzato alla “Risoluzione delle problematiche relative al canale Conte Sarno”, infatti, il Dipartimento di ingegneria civile e ambientale della Federico II a marzo del 2019, considerata la conformazione del bacino nord-orientale del Vesuvio ed il relativo tasso di urbanizzazione, ha confermato che – per ridurre le aree oggetto di allagamento a monte – è necessario convogliare le portate di piena, attraverso i corpi idrici superficiali naturali o artificiali, nelle vasche di accumulo ubicate a valle, da trasformare poi in vasche di laminazione.
Per quanto concerne, poi, la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idraulico dell’intero bacino idrografico, a marzo di quest’anno – nell’ambito di un Accordo quadro di importo complessivo a base d’asta pari a € 7.754.408,53 – sono stati aggiudicati a tre diversi raggruppamenti i servizi d’ingegneria per i tre lotti in gara. Rispettivamente: bacino idrografico del fiume Sarno (lotto 1AQ); bacino idrografico alveo comune Nocerino, Cavaiola e Solofrana (lotto 2AQ) ed infine bacino idrografico nord-orientale del Vesuvio (lotto 3AQ).
L’obiettivo è quello di condividere le scelte con le Amministrazioni coinvolte e le Associazioni ambientaliste, sempre garantendo soluzioni progettuali ad invarianza idraulica.
Relativamente, infine, agli interventi di I fase – cioè quelli che stiamo già realizzando nelle more dell’avvio degli interventi più complessivi – va segnalato che è in fase di ultimazione l’intervento di “Manutenzione straordinaria del canale Bottaro e del canale Casadodici nell’ambito del centro urbano del Comune di Scafati (Sa)”, mentre stanno per essere avviate le procedure di gara per l’esecuzione degli interventi di “Ripristino della funzionalità idraulica dell’alto corso del Rio Sguazzatorio” e di “Ripristino della funzionalità idraulica della vasca di assorbimento Valesana in località Campomanfoli del Comune di Castel San Giorgio (Sa)”.