Nella tornata delle amministrative di settembre si voterà anche a Cava de’ Tirreni, seconda città della provincia di Salerno. Allo stato la partita sembra senza storia.
Il sindaco uscente, Vincenzo Servalli, centrosinistra, sarà sfidato da: Marcello Murolo, persona perbene e stimata, ma espressione di un centrodestra allo sbando in Campania; Giuseppe Benevento, candidato di un M5S che non riesce a mettere radici nei territori e che in quel momento sarà nel pieno dello psicodramma interno che sempre precede i congressi nazionali; e dal civico Enrico Bastolla, molto determinato nella conduzione della sua battaglia, ma pur sempre un outsider di cui non è facile percepire l’effettiva consistenza elettorale.
Fino al pre-covid Murolo pareva avesse ottime chance, quanto meno per costringere l’uscente al ballottaggio. La pandemia però ha rafforzato l’immagine pubblica del sindaco, che con pacata fermezza ha gestito l’emergenza infondendo tranquillità e sicurezze nei cittadini. Al contrario, ha sparigliato le file del centrodestra, tuttora – a due mesi circa dalla presentazione delle liste – privo di un candidato alla presidenza della Regione Campania e nel marasma di un fuggi fuggi generale. Una rotta che si è manifestata anche a Cava de’ Tirreni, dove pure aveva indicato per tempo il suo candidato sindaco. Qui una lista di suoi transfughi, accreditata di un forte consenso elettorale, appoggerà Servalli. Quanti sono restati nel centro destra, per parte loro, sentono aria di sconfitta e già mormorano contro il proprio candidato. Gli umori da quelle parti non sono bene auguranti.
Il buon avvocato Murolo era partito col piede giusto, proponendosi come civico tout court; poi si è lasciato attrarre dal richiamo della foresta nella quale era politicamente nato e si era formato (proviene dal M.S.I.) ed ha accettato di essere il candidato del centro destra, più rettamente della Lega. Ha fatto questa scelta in tempi cui era pure comprensibile, se non altro dal punto di vista delle potenzialità elettorali. Ma quella stessa scelta si è poi rivelata una trappola nella quale il suo piede è restato impigliato. Gli sarà difficile arrivare al ballottaggio.
Sorvolo sulle chance del M5S, davvero enigmatiche in questo momento, ma con prognosi avversa.
Resta Enrico Bastolla, civico, con due liste di discreta consistenza. Bastolla partecipò nel 2015 alle primarie del centrosinistra, risultando secondo dietro l’attuale sindaco, a poca distanza di voti. Come sempre dopo le primarie – famigerata invenzione autodistruttiva dei partiti, specie nella sua versione italiota priva di copertura legislativa – sospettò e velatamente accusò il vincitore di essersi avvalso di voti ‘impresentabili’, quanto meno per uno schieramento di centro sinistra. Sostenne comunque con lealtà il vincitore con una sua lista, fu eletto in consiglio comunale e fu nominato assessore dal sindaco. Da subito i due non legarono e, dopo che gli erano state cambiate più volte le deleghe, si dimise. Era il gennaio 2018 e di là prese avvio la sua lunga marcia verso le elezioni del 2020 come antagonista del sindaco. Man mano le accuse di inquinamento delle primarie, di cui si sarebbe avvalso Servalli, velate nella prima ora, sono diventate esplicite, mentre sistematici sono stati i suoi interventi critici sulle scelte politiche e sulle modalità della gestione dell’attuale sindaco. Ora ha avviato una campagna molto aggressiva sui social. Lui, a parlargli, assicura che sta battendo palmo a palmo la città e che sta trovando molti consensi. Non ne sono granché convinto, gli vanno però riconosciuti gli ‘occhi della tigre’ e di essere l’unico tra gli attuali competitori del sindaco ad avere una identità ben definita. Vedremo se tanto gli basterà per arrivare al ballottaggio.
Chiudiamo con l’uscente, Vincenzo Servalli. Come già accennato sopra, gode di un largo consenso in città, o meglio di una non ostilità dei cittadini nei suoi confronti. Cava è una città moderata, non tanto in senso politico, quanto riguardo alla psicologia collettiva e lui è una persona molto pacata e disponibile all’ascolto. In breve, tra l’attuale sindaco e la città c’è sintonia psicologica. Non è poco. E poi si avvarrà del sostegno di sei-sette liste, alcune molto forti.
Si voterà presumibilmente il 20 settembre. Considerato che siamo ormai nella stagione estiva e che sotto il solleone l’attenzione della gente verso la politica evaporerà per qualche settimana, possiamo considerarci vicini al fischio finale. Diciamo che stiamo al quindicesimo del secondo tempo e il sindaco Servalli è in vantaggio di tre goal. Certo, le partite possono anche finire 4 a 3, ma quelle sono imprese storiche!