L’Autore è il Direttivo del Comitato nazionale Giustizia per l’Orale.
Il concorso per Dirigenti Scolastici 2017 ha generato una mole inusitata di ricorsi, dalla prova preselettiva alla prova scritta ed infine per la prova orale.
Il concorso è stato annullato da due sentenze del TAR Lazio: 8655 e 8670 del 2 luglio 2019.
“Uno scandalo tutto italiano” lo ha definito l’Espresso a luglio 2019. Molte altre testate si sono espresse allo stesso modo sulla vicenda.
In questi giorni, nei quali l’elaborazione del Decreto Scuola è in una fase cruciale, tutto il mondo della scuola sta assistendo impotente al ripetersi della mancanza di un agire coordinato della politica rispetto agli obiettivi: per il bene della cultura, della scuola e del lavoro nel mondo della scuola.
Il periodo non è facile: emergenziale sotto tutti gli aspetti, ma proprio per questo il senso di responsabilità del nostro Governo dovrebbe manifestarsi. E invece no, questo non accade neanche sotto la minaccia di gravi conseguenze per l’economia nazionale con tutte le implicazioni che si possono immaginare.
Il Comitato Giustizia per l’Orale, composto dai ricorrenti all’ultima prova del concorso, che hanno subito più degli altri l’agire indiscriminato di 38 commissioni esaminatrici, ha proposto di affrontare il nuovo anno scolastico – che richiederà un numero maggiore di lavoratori nelle scuole (docenti, ATA e dirigenti) – utilizzando il contingente di aspiranti dirigenti che ha superato, anche con esiti eccellenti, due prove oggettive del concorso e che è stato fermato alla prova orale in modo del tutto arbitrario dalle commissioni esaminatrici.
Il Comitato è in attesa di conoscere l’esito della valutazione degli emendamenti proposti e che sono rivolti al raggiungimento del pubblico interesse senza oneri aggiuntivi: inserendo in coda agli idonei, con un corso di formazione, un contingente di professionisti della scuola che si sono formati in anni di attività e che hanno ben chiari gli obiettivi dell’attività dirigenziale in ambito scolastico.
Il Comitato Giustizia per l’Orale di fronte alla proposta si è sentito rispondere da molte parti politiche che “si attende la sentenza del Consiglio di Stato in merito all’annullamento del concorso stesso”. Purtroppo, ritardare la giustizia equivale a negarla, per quanto riguarda i ricorrenti.
E, con altrettanta consapevolezza, si prende amaramente atto che questa mancanza di presa di posizione rispetto alla situazione dei ricorrenti, e dell’emergenza a cui è sottoposto il mondo della Scuola, impedirà di cogliere un’occasione forse unica per fronteggiare questo drammatico momento e risolvere – ed è questa la parola chiave – una delle tante situazioni che i contenziosi della Pubblica Amministrazione trascinano per anni perdendo di vista gli obiettivi.
Si richiama l’attenzione del Ministro sulla necessità di intervenire tempestivamente sugli aspetti di disegno generale del sistema, con provvedimenti normativi che riducano il numero minimo di alunni di ogni istituzione scolastica dimensionata e il numero minimo di alunni per classe. E di conseguenza determinino l’aumento degli organici di tutto il personale della scuola per garantire l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza, per alunni e personale, e la realizzazione efficace delle necessarie azioni di recupero e consolidamento per gli studenti.
Possibilmente a costi ridotti, per l’economia di sistema che è quasi al collasso.