Prosegue lo studio dei dati sulle concentrazioni di inquinanti atmosferici in Campania nel periodo di lockdown.
L’Arpac, l’Agenzia regionale per l’ambiente in Campania, conferma un drastico abbattimento delle concentrazioni medie giornaliere di ossidi di azoto ad aprile. In particolare, dell’80% di monossido di azoto rispetto ai valori degli anni precedenti. Del 60% per quanto riguarda il biossido di azoto, il cui calo non era stato così evidente a marzo, probabilmente a causa degli impianti di riscaldamento ancora accesi.
Discorso diverso per le polveri sottili.
Il PM2.5 ha avuto concentrazioni addirittura superiori rispetto ai valori storici, nonostante la regione fosse in lockdown da almeno venti giorni. Discorso analogo per il PM10. Nella prima metà del mese, legato a condizioni meteorologiche di ristagno atmosferico. Nella seconda, all’afflusso di polveri di origine desertica.
Dati che confermano, quindi, quelli già diffusi.
Il Commissario dell’Arpac, Stefano Sorvino, ha voluto sottolineare che “Nonostante le difficoltà legate all’emergenza Covid-19 l’Agenzia è riuscita nell’obiettivo, non scontato, di garantire la continuità del monitoraggio della qualità dell’aria, offrendo ai cittadini e alla comunità scientifica un quadro prezioso di conoscenze”.