L’Autrice, professore di igiene veterinaria e zooantropologia sanitaria all’Università Federico II, è Assessore alle pari opportunità, libertà civili e salute del Comune di Napoli.
Ripensare lo spazio di questi tempi significa ripensare allo spazio di relazione e a quello comunicativo. La relazione è reciprocità ed è soprattutto comunicazione, che è costituita per il 93% dal non verbale e solo per il 7% dalla componente verbale. La nostra costituzione neuronale, quindi, ci consente di decodificare il linguaggio non tanto grazie a quello che ci diciamo ma per come lo facciamo, ed è la nostra prossemica, i toni, le pause e la mimica facciale a consentirci di comunicare con l’altro e quindi di inviare quei segnali così importanti, direi fondamentali, per il riconoscimento reciproco.
Adesso, in tempo di pandemia, tutto è cambiato, la comunicazione avviene attraverso il filtro di uno schermo, oppure schermati da una mascherina, consegnando alle regole del distanziamento sociale il nostro linguaggio prossemico. Come faremo ad adattarci a questi nuovi codici? Questa domanda è importantissima perché sta cambiando la nostra percezione e capirla, e affrontarla con gli strumenti adeguati, è compito delle Istituzioni.
Lo smarrimento che molte persone hanno lamentato durante il lockdown è, con molta probabilità anche collegato a questo cambiamento di segnali che ci arrivano non più chiaramente e alla nostra difficoltà di sintonizzarci per consentirci una lettura completa delle situazioni che viviamo. Ecco quindi che lo spazio, inteso sia come spazio fisico che come spazio interiore, va ripensato con attenzione e con responsabilità. Consentire, allora, di ritrovare le coordinate spaziali attraverso la possibilità di stare in luoghi all’aperto diventa una questione di primaria importanza se inquadrata nella cornice più ampia della Salute, intesa come stato di benessere psicofisico. Immaginare la possibilità di andare in spiaggia, per esempio, contemplando una modalità di distanziamento non invasivo è questione, anche questa, di Salute e non soltanto riferendoci ai benefici dell’elioterapia ma anche per recuperare quella dimensione relazionale con il resto “fuori da sé” che consentirebbe di riequilibrarci anche emotivamente.
Ed è anche da questa prospettiva, quindi, che va commenta la possibilità del prolungamento della didattica a distanza, soprattutto quando rivolta ai bambini e agli adolescenti, entrambi in una fase dello sviluppo in cui la capacità di comunicare e di riconoscere l’altro è fondamentale per costruirsi un bagaglio di conoscenza relazionale che gli servirà per vivere nel mondo. La Scuola rappresenta l’Istituzione nella quale il bambino prima e l’adolescente poi, sperimenta, al di fuori della famiglia, il proprio ruolo nel gruppo, ed è proprio in questa Istituzione che impara a riconoscersi e a riconoscere. Questa Istituzione, quindi, ha un ruolo importantissimo per formare cittadini consapevoli di se stessi e soprattutto educati al riconoscimento delle emozioni e a contestualizzarle.
Esercizio indispensabile se vogliamo davvero imparare a stare insieme e soprattutto lavorare alla prevenzione della violenza sia essa di genere che omotransfobica. Facciamo un gran parlare di prevenzione alla violenza di genere e al bullismo omofobico, ma questo lavoro va fatto principalmente partendo da se stessi. Per questo motivo, quindi, non si può non pensare alle conseguenze che si possono determinare se i codici comunicativi rimangono sospesi per troppo tempo a favore di altri spesso autoreferenziali. Proteggere la Libertà e la Democrazia, quindi, significa dare attenzione alle relazioni che si strutturano, alla capacità di leggerle e soprattutto alla modalità di agirle dalle quali nasce anche la capacità del superamento delle conflittualità, che rappresenta un tema di grande interesse per le Comunità.
Allora come coniugare la sicurezza e questa necessità? A domande complesse ci vogliono risposte altrettanto complesse. Bisogna incominciare a pensare in maniera sistemica, spostando la prospettiva e capendo che la Salute è un concetto più ampio rispetto al non ammalarsi nel corpo; che la Salute è il risultato di un’armonia che contempla anche l’equilibrio emozionale e soprattutto la capacità di stare insieme.