Nella gestione dell’epidemia ci siamo abituati alla gestione delle norme a strati. Lo strato nazionale, lo strato regionale e, novità recente, ritorna lo strato comunale, sparito dopo il 25 Marzo. Per la situazione Lombarda questo cosa comporta? Abbastanza poco, va detto. Palazzo Lombardia non aderisce ala fronda dei Governatori e si allinea alle disposizioni nazionali. Quindi le differenze che noterete sono, fondamentalmente, dei riallineamenti nelle aree in cui eravamo stati più realisti del re. Senza, peraltro, che i numeri ci dessero grosse soddisfazioni.
Riaprono:
Studi professionali
Cartolerie
Librerie
Negozi di fiori
Hotel
Distributori automatici h24 (tutti)
Tolte restrizioni alle attività di riparazione e vendita di computer, telefoni ed elettrodomestici, articoli per illuminazione, ferramenta, vernici, materiale elettrico termoidraulico e apparecchiature fotografiche.
Consentito fare attività fisica all’aperto, senza il limite dei 200 metri dalla propria abitazione. Consentita anche la pesca sportiva (in base all’interpretazione che viene data al decreto del Governo).
Riaprono anche le toelettature per gli animali, sulla base del principio che il rischio è basso e la necessità risulta essere molto forte. Per la toelettatura degli umani si attendono le indicazioni di Roma.
Restano le limitazioni sulle uscite, per quanto riguarda la copertura di naso e bocca. Va ricordato che l’obbligo non riguarda vestire una mascherina, solo proteggere naso e bocca. Sono ammessi sciarpe e foulard, per quanto le temperature sconsiglino un simile approccio. Ora però il territorio in cui muoversi con maggiore libertà è la Regione, non più il singolo comune.
L’ordinanza entrerà in vigore il 4 Maggio e resterà tale, salvo clamorosi dietrofront fino al 17 maggio.
Il Comune, invece, viene chiamato in campo sotto due aspetti. Il primo è quello della mobilità. Atm sorveglierà gli accessi alle banchine e chiuderà i tornelli in caso di affollamenti. La prefettura metterà in campo una serie di presidi, fissi e mobili. Il resto sarà lasciato all’autodisciplina dei Milanesi. Da parte di palazzo Marino viene invece una serie di misure per favorire la mobilità a più basso impatto epidemiologico: quella con la propria autovettura. In solitaria.
- Sospensione di Area B e di Area C fino al 31 maggio 2020;
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Proroga dei titoli autorizzativi della sosta libera, dei pass per le preferenziali, dei pass disabili, per entrare nelle ZTL e nelle aree pedonali, fino a 4 mesi dalla scadenza;
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Riattivazione dei divieti di sosta, nei giorni stabiliti, presso gli stalli riservati ai mercati comunali scoperti (seguiranno provvedimenti specifici);
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Autorizzazione della sosta libera su tutto il territorio milanese, su strisce gialle e blu, fino al 31 maggio 2020;
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Sospensione delle discipline che regolano i divieti di accesso e circolazione nelle ZTL e nelle corsie riservate al trasporto pubblico fino al 31 maggio 2020;
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Deroga fino al 31 maggio 2020 del divieto di accesso e circolazione nelle aree pedonali per i veicoli utilizzati per fronteggiare la situazione emergenziale comprovando la necessità dello spostamento legato all’effettiva emergenza.
Insomma, nonostante i notevoli lavori urbanistici e la creazione di una nuova rete di piste ciclabili, a farla da padrone in questo abbozzo di fase due saranno le automobili. Il che, dopotutto, è forse il segno dei tempi più forte dei cambiamenti epocali imposti dall’epidemia di Covid.