Ieri sera in TV il Presidente Conte ha illustrato agli italiani i contenuti del Decreto della Fase 2. Tutta l’Italia teneva le orecchie drizzate per capire se da lunedì prossimo potrà veramente uscire, se il parente bloccato in un’altra regione potrà tornare, se… se… se… Conte non aveva ancora finito di parlare che già arrivavano i messaggini sul cellulare. Io non ho capito. Ma allora non si può fare niente. Quindi posso tornare a casa?
Vediamo cosa dice effettivamente il Decreto (nella sua versione firmata ma non ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale).
Ci si muove, come prima, solo per lavoro, per necessità o per motivi di salute. Però si possono incontrare i congiunti, purché a un metro di distanza e con la mascherina.
Stesso discorso per gli spostamenti fuori Regione. Sono consentiti solo per lavoro, assoluta urgenza e salute. Ma “è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Quindi, chi è rimasto bloccato fuori casa per colpa del lockdown può tornare.
Chi a casa c’è già (e magari non ne può più) può svolgere attività sportiva o motoria. Non chiedete quale sia l’esatta differenza. Se faccio due passi è motoria e se corro in tuta è sportiva? Comunque è poco importante, quello che conta è che per l’attività motoria bisogna mantenere una distanza di un metro, per quella sportiva di due. Noi restiamo sempre a tre e abbiamo risolto.
“Sono consentite le cerimonie funebri”. Aperte solo ai congiunti, massimo 15, dotati di mascherine e distanziati di almeno un metro. Il tutto preferibilmente all’aperto.
Nelle Università possono essere svolti esami, tirocini, ricerca ed esercitazioni, anche con l’uso delle biblioteche, adottando le misure di prevenzione e protezione di cui allo specifico documento tecnico pubblicato dall’INAIL.
Quanto al commercio al dettaglio, resta sostanzialmente com’è. La riapertura di librerie, cartolerie e negozi per bambini l’avevamo già incassata.
Viene consentita la ristorazione con asporto. Con il divieto, però, di consumare all’interno del locale o nelle immediate vicinanze. Insomma, puoi comprarti il panino per portartelo a casa ma non per mangiarlo fuori dal locale con gli amici.
Riparte poi quasi a pieno regime la macchina produttiva. In particolare, riaprono manifatture e cantieri edili. I codici ATECO consentiti sono circa un’ottantina. Ovviamente nel rispetto del protocollo di regolamentazione sottoscritto il 24 aprile tra Governo e parti sociali. Solo per darvene un’idea, i temi disciplinati riguardano: informazione, modalità di ingresso in azienda; modalità di accesso dei fornitori esterni; pulizia e sanificazione in azienda; precauzioni igieniche personali; dispositivi di protezione individuale; gestione spazi comuni; organizzazione aziendale; gestione entrata e uscita dei dipendenti; spostamenti interni; gestione di una persona sintomatica in azienda; sorveglianza sanitaria; aggiornamento del protocollo. Le attività di cantiere hanno una loro tipizzazione, esemplificativa e non esaustiva.
Le imprese che riaprono possono svolgere le necessarie attività propedeutiche a partire da oggi, 27 aprile. Le Regioni dovranno monitorare con cadenza giornaliera l’andamento epidemiologico e l’adeguatezza del sistema sanitario. Se dovesse emergere un aumento del rischio, saranno applicate le necessarie misure restrittive.
Seguono misure di prevenzione generale su tutto il territorio nazionale, per lo più già note. Segnaliamo l’obbligo delle mascherine in tutte le situazioni in cui non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza.
Il decreto prevede poi una dettagliata regolamentazione delle modalità di ingresso in Italia e dei transiti e soggiorni di breve durata, nonché disposizioni in materia di navi da crociera e navi estere.
Il trasporto pubblico di linea (terrestre, marittimo, ferroviario, aereo) dovrà seguire le regole del protocollo sottoscritto il 20 marzo tra Governo e parti sociali. Al quale sono state aggiunte ulteriori misure. Sanificazione; rispetto delle distanze; uso dei dispositivi di protezione individuale. Per esempio, le consegne a domicilio devono essere effettuate senza contatto con il destinatario. Treni e mezzi pubblici vanno igienizzati almeno una volta al giorno. Niente bigliettazione a bordo dei mezzi né controllo. E così via.
Il controllo è affidato ai Prefetti.
Attenzione. Le disposizioni si applicano dal 4 maggio fino al 17 maggio. Poi le misure dovrebbero essere ulteriormente allentate.
Restano valide le misure più restrittive adottate dalle Regioni, ma non è chiaro se i vari Governatori potranno emanare nuove ordinanze restrittive.