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Coronavirus. Parigi: riapre l’Hotel Dieu?

by Piera De Prosperis
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Parigi, Hotel Dieu, XVII sec. Per amore di Dio, accogliete gli appestati?

Entrate, entrate, saranno immediatamente trasferiti in una dépendance dell’Hôtel-Dieu nella banlieue. Ma entrate anche voi: viaggiatori, donne incinte, bambini abbandonati, poveri, anziani, feriti ed ammalati. Sono ammessi tutti, per principio. L’Hôtel-Dieu non respinge nessuno. In caso di sovraffollamento metteremo dei pagliericci per gli ammalati nei corridoi. Entrate!

Il sindaco di Parigi, 2 aprile 2020: “Riapriamo l’Hotel Dieu davanti a Notre Dame”!

Nel confronto tra una ipotetica richiesta di accoglienza di secoli fa e l’attuale proposta di Anne Hidalgo, il comune denominatore è l’emergenza di malati gravi che non trovano posto negli ospedali.

Hôtel-Dieu è il nome dato in Francia, fin dal VII secolo, a strutture edilizie assistenziali situate, in genere, nei pressi delle cattedrali e poste alle dipendenze del vescovo. Inizialmente destinate quale alloggio per i pellegrini, a poco a poco assunsero funzioni ospedaliere, trasformandosi o in ospizi per anziani, e insieme ospedali generali, o in ospedali veri e propri.

L’Hotel Dieu, fondato nel 651 da San Landerico, vescovo di Parigi, è il più antico ospedale della capitale francese. Sorge sull’Ile de la Cité al lato nord della Piazza di Notre Dame. A seguito delle grandi trasformazioni volute dal barone Haussmann, fu demolito e ricostruito, pur mantenendo alcune persistenze dell’originale edificio. Fu qui che, nel 1944, la polizia municipale tenne testa ai tedeschi. Nel 2013 fu ufficializzata la chiusura definitiva del pronto soccorso, a favore di altri grandi ospedali.

L’Hotel Dieu è rimasto come una sorta di guardia medica ma senza letti. Viene visitato solo chi arriva sulle proprie gambe, per poi eventualmente essere trasferito, con ambulanze che stazionano nel cortile medievale, in altre strutture. Anche qui, in Francia, una dissennata politica di indebolimento delle strutture sanitarie, di rinuncia a servizi specialistici, di mancato investimento in tecnologie, ha portato alla chiusura di strutture che ora sembrano indispensabili. Sia logisticamente che strutturalmente.

A nulla sono valse le proteste di sindacati di medici ed infermieri. Il vecchio Hotel Dieu, l’ospedale più antico del mondo, fondato circa 400 anni prima di quello fiorentino di Santa Maria Nuova, si è ridotto al lumicino. Eppure, situato in posizione strategica nel IV arrondissement, è la struttura a cui ricorrono di più i turisti quando si ammalano durante il soggiorno parigino.

Tutto questo fino ad ieri. Ora Parigi ne ha bisogno. La sua riapertura è stata richiesta come immediato e concreto sostegno ad una sanità cittadina che è fortemente sotto pressione per l’aumento costante dei contagi. Accanto allo spettro della cattedrale di Notre Dame, divorata dal recente incendio, l’Hotel Dieu riprenderà dunque, forse, la sua antica funzione. Luogo di accoglienza e di pietas, in un mondo che non sa più dove raccogliere i suoi malati. Si era ipotizzato per l’Hotel un futuro museale, di centro di ricerca e insegnamento per futuri medici. Il tempo ha disposto diversamente.

L’intuizione di San Landerico ha ancora validità a distanza di quasi quattordici secoli. I valori in nome dei quali si offriva accoglienza ed assistenza non sono mutati, Anzi, sono tornati prepotentemente a reclamare il proprio posto nella società.