Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla, di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso, dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino» O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.
Prendi la posizione più comoda: seduto, sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona, sul divano, sulla sedia a dondolo, sulla sedia a sdraio, sul pouf. Sull’amaca, se hai un’amaca. Sul letto, naturalmente, o dentro il letto. Puoi anche metterti a testa in giù, in posizione yoga. Col libro capovolto, si capisce.
Certo, la posizione ideale per leggere non si riesce a trovarla. Una volta si leggeva in piedi, di fronte a un leggio. Si era abituati a stare fermi in piedi. Ci si riposava così quando si era stanchi d’andare a cavallo. A cavallo nessuno ha mai pensato di leggere eppure ora l’idea di leggere stando in arcioni, il libro posato sulla criniera del cavallo, magari appeso alle orecchie del cavallo con un finimento speciale, ti sembra attraente. Coi piedi nelle staffe si dovrebbe stare molto comodi per leggere; tenere i piedi sollevati è la prima condizione per godere della lettura.
Bene, cosa aspetti? Distendi le gambe, allunga pure i piedi su un cuscino, su due cuscini, sui braccioli del divano, sugli orecchioni della poltrona, sul tavolino da tè, sulla scrivania, sul piano del tavolo, sul mappamondo. Togliti le scarpe, prima. Se vuoi tenere i piedi sollevati; se no, rimettitele. Adesso non restare lì con le scarpe in una mano e il libro nell’altra.
Per Angololettura un nostro assiduo lettore ci ha proposto un incipit famoso, quello del romanzo di Calvino Se una notte d’inverno un viaggiatore, pubblicato nel 1979. Quale migliore suggerimento in questo momento di otium forzato che trovare la condizione ideale per leggere! Allontana da te ogni altro pensiero, scovati un angololettura in un punto qualsiasi della casa e dedicati a ciò che ti farà stare meglio. Quello che molti di noi stanno appunto facendo o cercando di fare.
L’opera racconta la storia di un Lettore e di una Lettrice che, costretti da un refuso di impaginazione ad interrompere la lettura del romanzo, vogliono scoprire come prosegue. Si troveranno ad avere a che fare con gli incipit di altri dieci romanzi, mai portati a termine. Quindi il Lettore, che per definizione ama le storie compiute e che occupa in genere la posizione terminale della catena comunicativa, si trova da subito a contatto con un Narratore che lo chiama ad essere protagonista di una rocambolesca avventura di lettura, continuamente interrotta.
Testo spiazzante che incastra tra loro le storie, in un gioco di specchi e di rimandi, in una consapevole rottura del racconto tradizionale.
Anche in questo caso la proposta di lettura (ovviamente vi consiglio di leggere il testo per intero, lo si trova completo su internet) ci dice molto sul proponente. Un lettore che forse ha già alle spalle un percorso di lettura e che è arrivato a Calvino condividendo l’ironia di scrittura e la novità narrativa dell’autore, uno dei più grandi autori del Novecento. Suggerimento prezioso per capire come il Novecento sia stato il secolo della rivisitazione dei canoni tradizionali anche della narrativa.