“Siamo stati puniti da un errore. Il ritorno? Abbiamo giocatori forti, loro hanno qualcosa in più ma se giochiamo da squadra e con attenzione abbiamo le nostre possibilità”. E’ questo il commento a caldo di Mister Gattuso rilasciato l’altra sera nella conferenza stampa svoltasi subito dopo il match, tanto atteso, con il Barcellona. Una dichiarazione dalla quale non traspare nessuna forma di pessimismo, anzi, per un risultato comunque difficile da ribaltare.
1 a 1 recita il tabellino finale. Cinque ammoniti, due per il Napoli e tre per il team catalano. Un espulso: Vidal. Un risultato, dunque, non bugiardo ma figlio dell’intensissima gara contro avversari anni luce più forti. Una partita attenta, con il passaggio fatto al compagno più vicino per non commettere errori, per poi essere pronti a colpire al momento opportuno.
E’ quello che in realtà è successo quando Zielinski, al 30° minuto del primo tempo e proprio su un errore difensivo dei catalani, ne approfitta mettendo in mezzo il pallone. Proprio in questo preciso istante il destino ci mette del suo. Tra il Napoli ed il Barcellona c’è sempre la lettera ‘M’ che si fa strada. M come Maradona, M come Messi, M come il folletto belga Dries ‘Ciro’ Mertens. Che con una magia, quasi come lo storico numero dieci azzurro, porta in vantaggio i partenopei.
Ma Napoli – Barcellona doveva anche essere la partita di Lorenzo Insigne. In parte lo è stata. Se negli ultimi minuti non si fosse divorato la rete del 2 a 1, lo sarebbe stata in maniera totale.
In realtà l’ottavo di finale di andata di Champions League è stato contraddistinto da incroci diretti e indiretti. Un match storico tra un passato ingombrante, già menzionato, ed un presente ancora da scrivere. Il ritorno si terrà in terra blaugrana, e il 18 marzo è vicino, quindi giocoforza si rimane nel presente perché il futuro può attendere. Mertens dalle parti del Camp Nou non ci è mai passato. Di sicuro lo farà il prossimo 18 marzo ma mai con quella maglietta a strisce che fu di Diego prima di approdare sotto il Vesuvio.
Alla fine, il pareggio in fondo ci sta. Ci pensa un evanescente Griezmann a colpire una difesa, quella napoletana, colpevolmente spiazzata. I giocatori del Barcellona fanno moltissimo possesso palla e si sa che nelle ripartenze sono temibili, come lo diventa anche Lionel Messi con qualche serpentina, ma nel tempio di Maradona ci vuole qualcosa di più, come detto in precedenza.
Nel Napoli si deve segnalare l’ottima prova del giovane Di Lorenzo, tra tunnel e approccio con personalità e maturità alla gara. Con una prestazione così di sicuro Mister Mancini, in chiave Europei 2020, dovrà tenerne conto. Per non parlare di tutti gli undici giocatori schierati da Ivan Gennaro Gattuso ed anche quelli che sono entrati in sostituzione di alcuni titolari.
Non si può e non si deve rimproverare nulla, i limiti ci sono e se si gioca con ulteriore ‘cazzimma’ possono esser tranquillamente superati. Appuntamento al Camp Nou, allora, dove non sarà presente Vidal espulso sul finale del match. Squalificato sarà anche l’autore dell’entrata assassina su Mertens: Sergio Busquests. Un motivo in più, dunque, per sperare e per tentare di approfittare del semplice fatto che il Barcellona, mai come adesso, non sta attraversando uno dei suoi momenti migliori. Un motivo in più per tentare l’impresa.