Lucia Francesca Menna, docente universitario del dipartimento di Veterinaria della Federico II, è una delle recentissime new entry, che tante discussioni hanno sollevato, nella giunta comunale di Napoli. Già consigliera comunale dimissionaria dei 5Stelle, ha ricevuto la delega alle pari opportunità, libertà civili e salute.
Fammi capire, hai fatto un bluff? Ti sei dimessa da consigliera di opposizione e sei tornata da assessore?
Mica è un bluff. Sono un professore universitario che è stato chiamato a dare la sua disponibilità.
Cioè la tua nomina non è frutto di un accordo politico tra De Magistris e Fico?
Assolutamente no. La mia nomina è politica solo in relazione alle mie dimissioni dal Consiglio comunale, presentate per rispetto a principi ben chiari. Quando il M5Stelle ha cambiato strada, mi riferisco all’alleanza con Salvini, per me è stato impossibile sacrificarmi per un progetto nel quale non mi riconoscevo più. Io sono espressione della parte del Movimento che nasce dai Meetup, di quel mondo di aggregazione che infatti ha capito la mia nomina. Ha capito che io sono un cittadino nelle Istituzioni.
Quindi sei ancora politicamente vicina, per esempio, a Paola Nugnes?
Si, con Paola molto. Ma ho stima anche per quanti, nel Movimento, hanno seguito un percorso diverso e magari non hanno approvato la mia scelta. Questo è un mondo che tende a fare differenze in base a un pensiero lineare. Io ho un pensiero sistemico, complesso.
E sarai anche rimasta legata a Fico.
Con Fico siamo amici, quindi è un discorso forse diverso. Comunque, è chiaro che abbiamo principi politici simili, sarebbe impossibile dire che non mi trova d’accordo quando prende determinate posizioni. D’altra parte, le posizioni del Presidente della Camera sono sempre state abbastanza chiare rispetto a certi modelli e io sono più che d’accordo.
Ma non è stato Fico a fare il tuo nome.
No. Ma lo dico veramente. Quando il Sindaco mi ha chiamato, mi ha detto di avere sempre sentito parlare di me come di una professionista molto stimata a Napoli. Che ero stata eletta e cioè avevo raccolto consensi rispetto alla mia posizione politica. Quindi, mi ha chiesto di dare un aiuto alla città in un momento come questo in cui bisogna dare segnali di collegamento rispetto ai valori e non di odio. Io ho risposto: benissimo. Sono una che lavora sulle relazioni, unire per lavorare insieme.
Resta un anno e mezzo circa di consiliatura, cosa conti di riuscire a fare?
Io ho la delega alle pari opportunità, al diritto alla salute, alla tutela degli animali, ai diritti civili, al mare. Non soffro di deliri di onnipotenza e mi rendo conto che in così poco tempo non posso fare cose di pazzi. Penso prima di tutto di partire dall’ottimo lavoro di chi mi ha preceduto, in tutti i settori che vedono il Comune come ente di prossimità per i cittadini che hanno le grosse difficoltà che tutti conosciamo. Sto cercando anche la collaborazione delle colleghe Marino e Villani che hanno svolto veramente un lavoro eccellente. Cercherò quindi di raccogliere i loro risultati e potenziarli su qualche aspetto più urgente, più vicino alla mia sensibilità.
Quando finirà questo mandato cosa farai?
Io sono una del qui e ora. Non so proprio cosa succederà fra un anno e mezzo. Così come non avevo idea, quando mi sono dimessa, di rientrare. Per adesso lavoro, cerco di capire. Da un lato è molto affascinante, però è un labirinto che sto esplorando.