Con decreto depositato due giorni fa, il 9 ottobre, il Tribunale di Milano ha accolto i motivi della difesa di Moby S.p.A. e respinto l’istanza di fallimento presentata da alcuni fondi di investimento. Lo comunica la stessa Moby che starebbe anche valutando azioni giudiziarie nei confronti di Sound Point e altri al fine di ottenere il risarcimento dei danni causati dalla loro azione.
Si tratta del ricorso presentato alcune settimane fa (del quale vi abbiamo già dato tempestivamente conto) presumibilmente a seguito della cessione di due navi alla danese Dfds e al contestuale acquisto di altre due unità dalla stessa società.
Soddisfazione e sollievo sono stati espressi da Assarmatori. “Con la sua decisione il Tribunale di Milano ha sancito che Moby non è affatto insolvente”. In particolare, il presidente Stefano Messina ha dichiarato: “Soddisfazione perché un nostro importante associato, che rappresenta una parte importante della storia marittima italiana e dà lavoro a oltre 5 mila persone, ha visto riconosciute le sue ragioni. E sollievo perché è stata respinta un’azione giudiziaria infondata che ha rischiato di scatenare una vera e propria ondata speculativa … i valori in campo nell’industria del mare richiedono investimenti sempre più ingenti e quindi il ricorso a nuovi player finanziari, ma le imprese di navigazione non possono sottostare ai giochi di una finanza speculativa … È un problema grande, di sistema, ed è arrivato il momento in cui tutti gli attori in campo (imprese, istituzioni, fondi, banche, emittenti di strumenti finanziari e autorità regolatorie e di vigilanza, oltreché il legislatore) riflettano insieme sulla definizione di un nuovo quadro di regole”.
Potremmo finirla qui. La notizia l’abbiamo data. Se non fosse che “Destinazione Sardegna”, il rapporto redatto dalla The European House Ambrosetti presentato questa mattina a Cagliari, racconta che il 17% del Pil turistico sardo e il 3,2% di quello complessivo, con 1,1 miliardi di spesa sull’isola e 567 lavoratori locali occupati, è a “trazione Onorato”. Cioè Moby, Tirrenia e via dicendo.
Sono dati che, messi in relazione al ricorso presentato dai fondi d’investimento, suonano in stridente contrasto. Poi, per carità, i numeri vanno interpretati da chi di dovere, ma sentire che “le due navi in costruzione in Cina (le più grandi al mondo per questa tipologia di traghetti passeggeri) saranno operative proprio sulle rotte sarde”, fa ben sperare.
Achille Onorato ha affrontato anche il tema della Convenzione per la continuità territoriale marittima, in scadenza nel mese di luglio dell’anno prossimo, auspicando “che la Sardegna contribuisca attivamente alla definizione del nuovo quadro di regole”.
Dal canto suo il Presidente della Regione, Christian Solinas, ha rivendicato per la Sardegna il diritto di svolgere un ruolo preminente nella definizione delle scelte e ha sottolineato il rischio di una possibile cancellazione di linee dopo il 21 luglio del 2020, data di scadenza della Convenzione.