L’autore è l’ingegnere Direttore del Lavori
Sta per terminare l’appalto di rifunzionalizzazione e adeguamento dell’impianto di depurazione di Cuma. Un appalto integrato di lavori e servizio di gestione, rientrante nel Grande Progetto di riqualificazione dei Regi lagni, il cui iter amministrativo fu avviato dalla precedente Giunta regionale Caldoro e che ora, sotto l’attuale Giunta De Luca, sta per giungere a conclusione.
Prevista a settembre l’ultimazione contrattuale dei lavori, residuando unicamente l’esecuzione di opere marginali e puntuali lavorazioni per le quali è stata disposta la sospensione parziale per evitare possibili disservizi durante la stagione balneare. A novembre l’attivazione di tutte le linee di trattamento.
Entro pochi mesi avremo a regime uno degli Impianti più grandi d’Europa con una capacità di trattamento di oltre 1 milione e 200 mila abitanti equivalenti. Un gioiello di tecnologia per il quale la Regione ha investito, tra lavori e gestione quinquennale, oltre 130 milioni di euro, in parte coperti con fondi europei programmazione POR.
Lavori per oltre 40 milioni che si stanno completando, sotto la direzione di funzionari della Regione Campania, in poco meno di 18 mesi dalla consegna dei lavori. Un periodo limitato se si pensa alla estensione e complessità delle opere previste in progetto e alle difficoltà ed imprevisti emersi
nel corso dei lavori, riconducibili sostanzialmente alla vetustà di un impianto per troppo tempo non sottoposto a una manutenzione programmata.
A ciò si aggiungano interferenze connesse alla necessità di assicurare, secondo le obbligazioni di contratto, la continuità di esercizio ed efficienza del ciclo depurativo durante l’esecuzione dei lavori che ha reso necessaria un’attenta e preventiva programmazione delle attività lavori/gestione. Mille ostacoli a cui si è ovviato con soluzioni messe in campo dall’ATI appaltatrice Pizzarotti-Suez in tempo reale e prontamente istruite sul piano tecnico dalla Direzione Generale Ambiente per il tramite del suo Direttore nonché Responsabile del Procedimento del Grande Progetto, dott. Michele Palmieri, e dell’Ufficio di Direzione dei lavori, da me presieduto.
Tra pochissimi giorni assisteremo all’ avvio parziale della Linea fanghi. Un primo step per fronteggiare la crisi di smaltimento dei fanghi che sta interessando la Campania, riducendo sensibilmente gli attuali volumi di supero prodotti durante il ciclo di depurazione. Innegabili saranno i benefici economici grazie alla sensibile riduzione dei costi di smaltimento degli stessi e al miglioramento della qualità dei fanghi destinati allo smaltimento che finalmente potranno essere stabilizzati con processo di digestione anaerobica, grazie al recupero strutturale dei dismessi digestori ed al rifacimento di tutte le connesse opere elettromeccaniche. Problematiche che allo stato stanno comportando criticità nella gestione del ciclo di depurazione in Campania.
Un lavoro pregevole, difficile ma avvincente, che ha riguardato la rifunzionalizzazione di tutte le sezioni di impianto oltre che la realizzazione di opere “ex novo”. Particolare attenzione è stata dedicata alla qualità finale dell’effluente (per intenderci, le acque trattate che sversano a mare) con valori dei parametri in uscita ampiamente al di sotto dei limiti di legge mediante la realizzazione del comparto di finissaggio (filtrazione e disinfezione con raggi UV).
In linea con le esigenze dell’Amministrazione sul contenimento dei fanghi di supero prodotti e contestuale estrazione di energia durante il processo di digestione anaerobica è stato, inoltre, realizzato il comparto di essiccazione dei fanghi ed il sistema di trattamento del biogas estratto con relativa cogenerazione.
Si è previsto anche il potenziamento delle unità di trattamento aria e introdotti accorgimenti per ridurre al minimo gli impatti odorigeni. È altresì stato previsto lo stoccaggio dei fanghi trattati in idonei silos prima del loro invio a smaltimento.
I lavori verranno ultimati nei tempi previsti con la programmazione dei fondi Comunitari, assicurando, nei termini richiesti, la certificazione della spesa dei fondi europei. Fondamentale è stata la collaborazione di tutti: Regione Campania, Amministrazione Comunale, Enti ed Associazioni
Un esempio che fa ben sperare nella definitiva riqualificazione ambientale del Litorale Domitio la cui condizione necessaria è la rifunzionalizzazione di tutti gli Impianti di depurazione che recapitano nei Regi Lagni i cui lavori, occorre precisare, sono tutti iniziati.