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Luigi Esposito candidato di Europa Verde

by Redazione
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Come nasce la sua candidatura?

In virtù di una militanza nella Federazione dei Verdi Italiani che risale al 2010, quando mi fu chiesto di aiutare un gruppo residuo di Verdi a strutturare una politica ambientale. Io mi occupo di gestione delle risorse naturali in senso lato, sono un medico veterinario principalmente attento alla gestione della fauna selvatica e quindi dei sistemi ecologici modificati dall’uomo, i cosiddetti agrosistemi, quindi mi è sembrato coerente un impegno politico diretto. Da qui la mia candidatura.

Lei è espressione del consigliere regionale Borrelli?

Assolutamente no, ma faccio parte del suo gruppo. Non sempre abbiamo visioni univoche, però nel confronto troviamo sempre una soluzione condivisa.

Qual è la politica dei Verdi per l’Europa?

Innanzitutto, la partecipazione allo European Green Party che è il raggruppamento europeo che raccoglie tutti i Verdi d’Europa e che è molto forte. La nostra sfida è quella di collaborare con loro. Solo così potremo affrontare le politiche ambientali che sono diventate prioritarie per tutta l’umanità. Non dimentichiamo che la Cop 21 a Parigi e poi la Cop 24 in Polonia hanno stabilito che entro 12 anni il pianeta scomparirà. In realtà non sarà il pianeta sparire, ma il genere umano ad essere espulso dal pianeta.

Lei sta veramente dicendo che all’umanità restano 12 anni di vita?

Può sembrare un’esagerazione, tuttavia lo dicono gli studi e l’allarme fu dato già a Rio nel 1992 durante la Conferenza delle Nazioni Unite.

Immagino che il processo sia reversibile, altro che elezioni se no, dovremmo andare subito tutti a pregare per la nostra anima. Cosa bisogna fare?

Nessuno potrà portare indietro le lancette dell’orologio. Bisogna mettere in pratica la sostenibilità, alla quale aggiungo la resilienza. Se oggi lavoriamo per fare in modo che le risorse, principalmente alimentari, siano disponibili anche in futuro utilizzando materie rinnovabili, avremo più possibilità di sopravvivere.

Proviamo ad essere più concreti. Una volta in Europa, per quali provvedimenti si batterà?

Per realizzare modelli già sperimentati. I verdi tedeschi raggiungono il 20% dei consensi perché sono concreti. Non è che bloccano l’edilizia, ma favoriscono interventi di coibentazione finalizzati al risparmio energetico. Il mio primo impegno è il lavoro sostenibile.

Fenomeno Greta Thunberg. Difficile considerarlo completamente spontaneo, ancora più difficile criticarlo. Cosa ne pensa?

Che la sua domanda contiene la risposta. E’ vero che una ragazza di 16 anni non potrebbe avere le idee così chiare, ma il grido d’allarme raccolto da milioni di ragazzi è fondamentale. Greta non è niente altro che un mezzo per fare arrivare il segnale. Non a caso tutti i partiti hanno l’ambiente nel loro programma.

Tra questi il Movimento 5Stelle, che sembra più ambientalista dei verdi.

Se i 5Stelle avessero realizzato solo parte della quinta stella, che rappresenta l’ambiente, a noi avrebbe fatto enormemente piacere. A noi interessa il risultato, chiunque lo realizzi. Ma loro hanno propagandato politiche ambientali che hanno disatteso sistematicamente. Non è un caso che nella nostra lista per il Sud ci siano 7 candidati pugliesi di cui due uscenti dal M5Stelle.

Invece di campani ce ne sono solo due, lei e Ventura di Salerno, quando la Campania è di gran lunga la regione più popolata del Mezzogiorno.

Non solo, ma ha il maggior numero di amministratori locali: un consigliere regionale, due consiglieri comunali a Napoli, il vicesindaco di Pozzuoli e via dicendo. Ci sono visioni diverse tra il partito nazionale e il gruppo campano. D’altronde, all’ultima assemblea nazionale noi abbiamo presentato una mozione diversa da quella che poi ha vinto e la linea viene dettata da chi vince. Spero che su me e Ventura si raccolga una percentuale di voti significativi che ci consentano poi di indicare linee politiche differenti, non in contrasto ma percorribili.

Però in Regione voi sostenete De Luca, la cui politica ambientale non sembra aver prodotto clamorosi risultati.

E’ vero, ma un solo consigliere non può ottenere risultati molto significativi, nonostante la nostra continua pressione per la realizzazione dei siti di compostaggio e la rimozione delle ecoballe.

Quindi non sosterrete De Luca alle prossime regionali?

Dobbiamo ottenere un grande risultato alle europee. Se io dovessi fallire, dovremmo rivedere moltissime cose. Se invece dovessimo raggiungere un buon consenso, come siamo convinti che avverrà, avremo i mezzi politici di discussione e vedremo come affrontare le politiche future. Certamente non ripeteremo l’esperienza di questi ultimi quattro anni.

Lei viene definito un ambientalista arrabbiato. Perché?

Gli ambientalisti in genere sono arrabbiati, perché non ottengono quasi mai i risultati attesi. Eppure, tornando alla Cop 24, quando si dice che ci sono solo 12 anni per salvare il genere umano è possibile mai che il pericolo sia così sottostimato? E’ evidente che il sistema non funziona.

Un’ultima domanda, che proponiamo a tutti i candidati. Perché gli elettori dovrebbero votarla?

Innanzitutto, perché ho un’esperienza internazionale importante e conosco realtà differenti dalla nostra, e perché ho visto modelli ambientali che funzionano e che sono riproducibili qui. Anche solo per questo varrebbe la pena di votare Luigi Esposito