Il giorno sei maggio scorso il Consorzio Ferroviario Vesuviano – per intenderci l’ex EAV, a sua volta ex Circumvesuviana – ha proceduto nella sua veste di Ente Concessionario della Regione Campania per l’attuazione dell’ammodernamento e il potenziamento delle ferrovie regionali a convocare una Conferenza dei Servizi presso il Comune di Pompei. Tra gli Enti invitati, oltre lo stesso Comune di Pompei, anche il Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, nonché la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e il Parco Archeologico di Pompei.
Argomento all’Ordine del Giorno era il Progetto, elaborato dallo stesso Consorzio, che è stato distribuito ai presenti in copia cartacea degli elaborati generali e in copia magnetica su Disk DVD.
Il progetto non è ancora esecutivo ma abbastanza avanzato. Esso prevede alcuni sottopassi stradali dei binari ex Circumvesuviana delle Linea Napoli-Pompei-Poggiomarino, con la conseguente soppressione di alcuni passaggi a livello. Il Progetto EAV prevede anche una strada parallela alla Via Nolana nel cuore della Crapolla diretta a Via Arpaia e poi a Tre Ponti, da farsi ex novo recuperando in parte vecchi tracciati agrari interpoderali.
Sarà la nuova dorsale di scorrimento, alternativa alla via Nolana.
Inoltre, il Progetto EAV prevede la realizzazione di un nuovo asse stradale parallelo e contiguo alla direttrice dei binari Circumvesuviana, che si trovano a monte e a ridosso del centro Urbano.
Da questa nuova strada poi si diramano gli innesti di nuovi assi di attraversamento dell’area della Crapolla. Tali innesti puntano a Nord del Centro Città di Pompei agganciandosi alle sghembe e strette viuzze, le quali si snodano faticosamente tra la vecchia e la nuova edilizia, disordinatamente punteggiata di case abusive.
Cosa succederà agli innesti incompiuti? Essi rimango tronchetti di strade che qualcuno sistemerà? Ma allora questa parte della storia è ancora tutta da scrivere, perché sarebbe affidata al Comune di Pompei. Sarà esso capace di scriverla, visto che dagli anni Novanta del Novecento non ha prodotto un serio e credibile Piano di Recupero della edilizia abusiva? Soprattutto non ha indicato i casi di abusivismo irrecuperabile. Finora infatti dagli organi tecnici comunali non è stato segnalato un solo caso.
Come dire che Venticinquemila abitanti valgono meno di qualche decina di abusi edilizi che risultano pregiudizievoli per l’interesse della Collettività Pompeiana. Ma, come si sa – mai come nella repressione dell’abusivismo edilizio – vale tutto intero il principio del N.I.M.B.Y., l’acronimo inglese, per chi lo sa, sta per “Not In My Back Yard”. In italiano, “Non nel mio cortile“.
Più sbrigativamente: se la piangano gli altri.
Intanto, molte domande sorgono spontanee: ma il Comune di Pompei sapeva di questo progetto EAV che richiede ex Lege una Variante Urbanistica votata dal Consiglio Comunale? E, se lo sapeva, perché ha perso la occasione di introdurre a pieno titolo nella Buffer Zone la riqualificazione della rete viaria comunale in coerenza con il Progetto EAV? Forse il Centro Città non è nella Buffer Zone? E il decongestionamento del Centro Città con un’ampia isola pedonale, nonché una maggiore vivibilità urbana e il miglioramento dei collegamenti viari con gli Scavi rappresentano un obiettivo “al di fuori” della Buffer Zone?
Ora analizziamo il Progetto EAV, per quanto possibile, visto che alla Stampa non è stato consentito l’accesso alla Conferenza dei Servizi, né distribuito il DVD, né consegnato un elaborato cartaceo utile. Quindi ragioniamo su un piccolo pieghevole autocelebrativo con marchio Regione Campania.
Il filmato DVD però impazza sul WEB, passando di cellulare in cellulare. E da esso si deduce una soluzione positiva per la salvaguardia dell’immobile della Casa di Riposo “Borrelli”, voluta nel secolo scorso dalla benefattrice per i Poveri di Pompei. Soltanto la Chiesetta annessa sarebbe demolita per dare agio e spazio al sottopasso stradale. Ma essa sarebbe ricostruita sul lato opposto.
Il Comitato sorto per la difesa della “Casa” sarà chiamato a vigilare.
Garantita dunque la permanenza della quarantina di ospiti attuali, si potrebbe anche pensare a rafforzare la struttura con una integrazione dei servizi sanitari offerti, aprendoli alla Collettività Pompeiana. Può essere questa una idea da coltivare. Ma con trasparenza.
Il DVD conferma anche l’eliminazione di quattro passaggi a livello e la previsione di un parcheggio interrato di 300 stalli, nonché la riqualificazione della esistente Stazione Ferroviaria e delle aree circostanti, dalla Parrocchia del Salvatore e alla fine di Via Nolana. Questi ultimi due punti rimangono però dolenti e irrisolti. Vanno quindi approfonditi in questa fase ancora progettuale dell’intervento. La soppressione del vecchio passaggio a livello non viene “ricompensata” adeguatamente con un sottopasso stradale dedicato, né con un passaggio pedonale a raso. E’ un problema che va ripensato. Si potrebbe pensare a ipotesi di transiti pedonali protetti e contingentati. Per non offrire il fianco alle facili critiche di chi irresponsabilmente intende opporsi al progetto EAV nella sua interezza.
Va chiarito però che questa di oggi appare l’ultima occasione percorribile per la riqualificazione di parte della rete cinematica della Città nuova agganciandosi ai fondi regionali. Questi peraltro già sono stati tagliati per circa la metà della spesa già prevista per Pompei e dirottati nei paesi vicini.
Ora la palla passa all’Amministrazione Comunale. Essa dovrà procedere con la urgenza necessaria alla convocazione del Consiglio Comunale entro il prossimo 31 Maggio. E’ la data limite per l’approvazione della Variante urbanistica che sosterrà l’esecuzione all’intervento, riportando nell’alveo della piena legittimità e della conoscenza condivisa l’intervento, finalmente. La posta in gioco è alta, i giocatori sono chiamati ad essere all’altezza. Lo saranno? Il nostro dubbio è legittimo.