Lunedì scorso si è tenuta a Roma la riunione della cabina di regia per definire i prossimi passaggi relativi al Piano per Bagnoli. Un percorso non scontato alla luce delle numerose e complesse prescrizioni contenute nel decreto ministeriale di valutazione ambientale che potrebbe, così com’è, rappresentare addirittura un ostacolo al concreto avvio degli interventi. E’ stato in primo luogo il Vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, a porre la questione a Palazzo Chigi. Gli ho quindi proposto alcuni spunti di analisi, da lui sviluppati. (Flavio Cioffi)
L’art. 33 della legge 164/2014 prevede che il Soggetto Attuatore trasmette al Commissario straordinario di Governo la proposta di programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana corredata dallo specifico progetto di bonifica degli interventi sulla base dei dati dello stato di contaminazione del sito, dal cronoprogramma di svolgimento dei lavori di cui all’articolo 242-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006, da uno studio di fattibilità territoriale e ambientale, dalla valutazione ambientale strategica (VAS) e dalla valutazione di impatto ambientale (VIA), nonché da un piano economico-finanziario relativo alla sostenibilità degli interventi previsti, contenente l’indicazione delle fonti finanziarie pubbliche disponibili e dell’ulteriore fabbisogno necessario alla realizzazione complessiva del programma.
Poi il Commissario promuove una Conferenza di servizi per acquisire l’intesa sul Piano dei diversi enti competenti e procede, quindi, alla sua approvazione. E’ elementare dedurre che senza la Valutazione ambientale strategica il procedimento non può andare avanti.
Nella cabina di regia di lunedì 11 marzo ho espresso grande preoccupazione sul punto, perché il Decreto del Ministero Ambiente, reso di concerto col Ministero Beni Culturali, non contiene alcuna approvazione della Vas. Anzi, richiama una sequela di prescrizioni del MIBACT che stravolgono l’impianto del Piano. Non sono stato affatto smentito. Tanto è vero che il Commissario Flores ha annunciato l’intenzione di formulare un quesito al Ministero Ambiente per ottenere chiarimenti sul tema.
Io non credo che la questione si risolva con chiarimenti. Il Decreto sulla mancata approvazione della Vas va sostituito con un nuovo Decreto che scriva con chiarezza se la Vas è approvata o meno e se le prescrizioni rese dal Ministero Beni culturali siano parte integrante o meno del provvedimento di approvazione della Vas.
Il sindaco di Napoli, a fronte di questa necessaria esigenza di chiarezza posta dalla Regione si è abbandonato a slogan demagogici in favore della velocità contro le perdite di tempo. Io credo che stia perdendo tempo chi gestisce in modo dilettantesco queste problematiche, esponendo il cammino futuro a trabocchetti e nuovi contenziosi. Chi vuole accelerare siamo proprio noi, perché vogliamo dare fondamenta solide all’impalcatura amministrativa del progetto di risanamento ambientale e rigenerazione urbana.
Staremo a vedere se nei 10 giorni annuncianti dal commissario davvero otterremo i chiarimenti necessari. Intanto occorre andare avanti con le opere di bonifica che possono essere realizzate a prescindere dalla valutazione ambientale strategica.
Non sono in grado di dire se i nuovi finanziamenti annunciati dal ministro Lezzi saranno presto e davvero disponibili. Mi riservo di esprimere un giudizio quando conosceremo gli atti di stanziamento. Per quanto riguarda le cose da fare io credo che si debba partire proprio dalla bonifica, approvare rapidamente la Vas e passare alla conferenza di servizi per approvare il piano. La regione, se si fanno cose serie, non mancherà di dare il proprio contributo. Se si continua nella confusione saremo attenti a denunciare ogni ulteriore papocchio.